(Il Tempo - A.Serafini)L'Olimpico fatica a riempirsi e il lento avvicinamento allo stadio si nota soltanto per inconsueto silenzio. Un'atmosfera sicuramente surreale quella che ha accompagnato ieri sera la sfida tra Roma e Sampdoria, giocata con le curve giallorosse chiuse a causa della squalifica rimediata per i cori discriminatori sollevati da una parte del tifo romanista nell'ultima gara casalinga contro il Napoli. Nei pressi dello stadio il traffico è scorrevole tanto da far desistere anche il nutrito stuolo di parcheggiatori abusivi che di solito agiscono in zona. D'altronde la mancanza dei circa 18.000 abbonati tra curva sud e curva nord (che compongono la parte più calda del tifo giallorosso) si sente eccome, soprattutto all'interno dell'Olimpico. Fuori la protesta è silenziosa (in pochissimi hanno deciso di posizionarsi nella zona dell'Obelisco muniti di radio), ma diretta come gli striscioni apparsi circa un'ora prima della gara sui muri dei palazzi del Coni: «Meglio una curva vuota, che una curva ammaestrata» e «Bossi, Maroni e Salvini, quando la discriminazione regala quattrini...». Lo scenario sugli spalti intanto si schiera al fianco di chi è rimasto a casa: tutti gli striscioni posti nella tribuna Tevere sono girati al contrario, tranne quello che mostra il messaggio più chiaro: «Non c'è vera Roma senza il suo tifoso. Riaprite le curve». Il settore più pieno è quello dei distinti sud (in molti hanno comunque comprato il biglietto cambiando on line la data di nascita) dove improvvisamente ripartono in modo provocatorio i cori della discordia: «Odio Napoli» e «Vesuvio lavali col foco», accompagnati da sporadici applausi da parte delle tribune. Gli ispettori della Procura Federale regolarmente presenti all'Olimpico hanno ascoltato e inserito nel referto che oggi arriverà sul tavolo del Giudice Sportivo, Tosel.
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Cori contro Napoli. Ora rischiano i distinti
(Il Tempo – A.Serafini) L’Olimpico fatica a riempirsi e il lento avvicinamento allo stadio si nota soltanto per inconsueto silenzio.
I distinti ora rischiano la chiusura per un turno, anche se nelle prossime ore verranno analizzati tutti gli elementi prima della decisione finale che verrà resa pubblica domani. Una situazione che la Roma vuole risolvere al più presto, schierata apertamente nella battaglia contro una norma definita troppo penalizzante nei confronti delle società calcistiche. Sia a livello ambientale che sul piano economico. Come spiegato prima della gara dal dg Mauro Baldissoni: «È difficile commentare la situazione grottesca in cui vive il calcio italiano. La norma sulla discriminazione territoriale è ritenuta discutibile anche da Platini, l’applicazione si è rivelata incoerente e punisce in modo incomprensibile. Dico questo con la fierezza di una società che ha preso sempre posizioni a favore dei tifosi, impegnandoci non solo a parole ma con iniziative che costano denaro. Non facciamo mai polemiche con gli arbitri e il sistema. Ma con lo stesso stile, pretendiamo risposte urgenti».
Una presa di posizione dura condivisa anche da Alessandro Florenzi: «Avere le curve chiuse per noi cambia tanto, perché loro sono il nostro dodicesimo uomo in campo».
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