rassegna stampa

Coni-Lega, nuove scintille

Questa mattina assemblea di Lega per trovare l’intesa tra i venti Presidenti della Serie A, ma non è escluso un ulteriore slittamento

Redazione

Lega spaccata in attesa del nuovo appuntamento per l’elezione dei vertici. Potrebbe non bastare l’assemblea di questa mattina alle 10.30 per trovare l’intesa tra i venti Presidenti della Serie A, e nessuno esclude un ulteriore slittamento. Dai lavori sospesi lunedì sono usciti due nomi, quello del Generale della Guardia di Finanza Ugo Marchetti e quello di Giuseppe Vegas, attuale Presidente della Consob in carica fino al prossimo 15 dicembre, che pare intenzionato ad accettare con entusiasmo l’eventuale carica. "Se è per fare qualcosa di buono, uno è sempre disponibile – ha commentato Vegas – ho appreso la mia candidatura dai giornali, il calcio è un asset fondamentale per il Paese". Non c’è convergenza su questi nomi, anche se il poco tempo a disposizione potrebbe alla fine spingere i club più scettici a evitare il male minore pur di esorcizzare il commissariamento; Roma, Inter e Samp sono tutt’altro che convinti da queste candidature, avanzate dal blocco di società guidate da Lotito.

Qualche club non vedrebbe come un dramma il commissariamento che il Coni avrebbe intenzione di avviare qualora entro l’11 dicembre non fosse eletta la nuova governance della Lega, giorno in cui scadrà il mandato del commissario Tavecchio. Per questo motivo avanza l’ipotesi di altri nomi, magari per portare avanti il discorso di una presidenza pro tempore: Ezio Maria Simonelli, presidente del collegio dei revisori della Lega o Paolo Nicoletti – in questi mesi è stato sub commissario dell’associazione dei venti club al fianco di Tavecchio – potrebbero fare al caso, anche se una presidenza a tempo sarebbe quanto meno riduttiva. "Le caselle da riempire sono molte – ha notato Malagò – non si risolve tutto con un nome. Allo stato ci sono soggetti che vogliono capire chi saranno i propri compagni di viaggio". La rifondazione del calcio italiano passa anche da qui, e metterci la faccia in questo momento non è cosa semplice se non si hanno ben chiari compiti e funzioni da esercitare all’interno della Lega stessa. Per il ruolo di ad, secondo le ultime indiscrezioni sono in salita le quotazioni di Luigi De Siervo, ad di Infront, l’advisor della Lega, più di quelle di Tom Mockridge, ex Sky ora a Virgin Media, Marzio Perrelli di Hsbc, e Sami Kahale, ex manager di Procter & Gamble.

Fino a domani le nomine devono essere approvate con la maggioranza qualificata di 14 voti, in deroga ai principi della Figc. Poi potrà scattare l’introduzione della maggioranza semplice (11 voti) dal terzo scrutinio, probabilmente con la nomina di un commissario per sbloccare l’impasse. Poi ci sarà da affrontare il bando dei diritti tv, posticipato per far fronte all’emergenza. Ma anche su questo fronte non c’è ancora comunione d’intenti, con alcune società che preferirebbero lanciare il canale della Lega, su tutti Cairo e De Laurentiis. Ieri intanto dalla Giunta del Coni riunita a Bari la Federcalcio ha visto ridotto il proprio contributo. La Figc percepirà 2,6 milioni di euro in meno rispetto all’anno passato. "Avremmo potuto tagliare ulteriormente, perché questo stabiliscono i nuovi criteri di distribuzione – ha sottolineato Malagò – ma in un momento così delicato abbiamo preferito dare un segnale di rispetto. Spero si mostri gratitudine, il bilancio della Figc è migliore di molte altre federazioni". Malagò poi si è recato a Barleta e col ministro Lotti ha inaugurato una pista dedicata a Pietro Mennea.