rassegna stampa

Com’è? Greco

(Il Tempo) – Per capire tutto il resto su Panagiotis Tachtsidis non può bastare la leggerezza geniale di Carlo Verdone. Il pupillo di Zeman è ancora un oggetto misterioso nella Roma piena di dilemmi tattici.

Redazione

(Il Tempo) - Per capire tutto il resto su Panagiotis Tachtsidis non può bastare la leggerezza geniale di Carlo Verdone. Il pupillo di Zeman è ancora un oggetto misterioso nella Roma piena di dilemmi tattici. Talento da lanciare all'inizio, titolare indiscusso dalla seconda partita di campionato, il peggiore per molti ma sempre il migliore per il boemo, poi giovane da tutelare e quindi da tenere in panchina, fino alla nuova porta che gli si dovrebbe spalancare davanti a Siena. Sì perché a Zeman ieri è presa una botta di nostalgia:ha ripristinato la seduta pomeridiana del venerdì (annullata invece nelle ultime due settiamane) e nella partitella ha schierato il greco di nuovo in cabina di regia. A occhio è stata una prova attendibile visto che la formazione schierata assomiglia molto a quella che domani al Franchi senese proverà a sfatare il «tabù-Cosmi» e conquistare finalmente la terza vittoria di seguito. Tachtsidis al centro, Bradley spostato a sinistra e Pjanic confermato dalla parte opposta, quella dove non c'è Totti a pestargli i piedi: questo l'assetto provato da Sdengo, a conferma della rinnovata tentatazione per il greco.

Nelle ultime tre partite l'ha tenuto fuori dai titolari, due volte per scelta (derby e Pescara) e la terza, quella in mezzo con il Torino, per squalifica. «Contro la Lazio ho preferito l'esperienza di De Rossi», la spiegazione di Zeman, mentre prima della partita di Pescara «ha avuto qualche problema fisico, è giovane e non è giusto rischiarlo». Ecco perché nella testa del boemo rimetterlo al centro della sua Roma domani sarà una scelta naturale. A farne le spese dovrebbe essere Florenzi, esausto dopo averle giocate tutte e pure con un problemino muscolare da gestire. Stavolta tocca a lui fare la ruota di scorta, insieme al «dodicesimo» uomo Marquinho aspettando il ritorno di De Rossi. Dalla partita con la Fiorentina in poi il dilemma dei dilemmi tornerà d'attualità: come e dove utilizzare Capitan Futuro? A sensazione dovrà preoccuparsi più Pjanic di Bradley e dello stesso Tachtsidis. Per il resto la marcia verso Siena procede con un po' di apprensione per Osvaldo: ieri, calciando «male» un pallone, il dolore sul collo del piede destro che lo affligge da Genoa-Roma (21 ottobre) si è fatto sentire di nuovo. Quando è uscito dal campo sulla macchinetta elettrica si è temuto il peggio, poi il responso medico ha tranquillizzato l'allenatore: Osvaldo dovrebbe allenarsi regolarmente oggi e quindi giocare domani al centro dell'attacco, con Destro che torna a «casa» nei panni dell'esterno.

Mentre Stekelenburg continua il suo chiacchierato calvario e Lamela prova a puntare la Fiorentina, la difesa è l'unico reparto che non cambia. Il ginocchio di Piris si è sgonfiato e non gli impedirà di esserci anche a Siena, con l'ormai collaudata coppia centrale Marquinhos-Castan e Balzaretti alla ricerca di se stesso sulla sinistra. Occhio però: Dodò è sempre più vicino e può essere la sorpresa.