Tutto secondo programma. Perché era impossibile riuscire a battere gli dei del calcio, come riporta Il Tempo. Così la striscia positiva dei giallorossi si interrompe proprio dove si era aperta: ultima sconfitta sul campo in Serie A risaliva infatti al 5 luglio dello scorso anno proprio contro il Napoli in questo stadio. Una sentenza, così come i precedenti giallorossi contro le squadre di Gattuso: mai vinto finora con un solo pareggio in bacheca. Ma quattro a zero è davvero troppo. Una sconfitta che ridimensiona la crescita della squadra di Fonseca tornata meno lucida, che paga forse un po’ di appagamento e per certi versi anche un calo fisico. E si consegna poi di nuovo alla maledizione infortuni: già orfana di Smalling e Kumbulla, con Dzeko a metà servizio deve rinunciare a gara in corso prima a Mancini e poi a Veretout (migliore in campo nell’ultima uscita di giovedì scorso in coppa).
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Che botta!
Al San Paolo la striscia positiva dei giallorossi si interrompe proprio dove si era aperta
Insomma al povero Fonseca stavolta non ne è andata dritta una, perché i suoi rimediano quattro sberle in pieno volto dal Napoli caricato a pallettoni dopo la scomparsa prematura di Maradona: e non è un caso il bellissimo completo stile Argentina indossato dagli uomini di Gattuso. Ed è proprio il talento assoluto del calcio il leit motiv della serata. Un minuto di silenzio, poi lo stop al decimo per onorarlo. Ma nella «sua» Napoli poteva bastare? No e infatti c’è tutto e molto altro nell’aria surreale di un San Paolo deserto all’interno ma fuori dal quale c’è gente che spinge e tifa alimentando l’interminabile lutto cittadino: quello che trasformerà questo impianto nello Stadio Diego Armando Maradona.
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