Dopo aver continuato a spingere sul pulsante «stop», ora è tempo del «reset». Con il viso più tirato che mai, Walter Sabatini si sobbarca nuovamente il carico delle responsabilità, senza affondare più di tanto il colpo, ma provando quantomeno ad utilizzare i termini più corretti: «Mancare la Champions? È evidente, sarebbe un fallimento. Dobbiamo ricominciare e abituarci ad un altro tipo di classifica».
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«Senza Champions è fallimento»
«Non credo sia una stagione da incubo, solo difficile. A Milano abbiamo dimostrato personalità, non sono preoccupato perché abbiamo giocato una buona partita» sostiene Walter Sabatini al termine della partita
Niente che non si fosse già avvertito negli ultimi mesi, ma che di fronte alla quarta sconfitta in campionato, diventa evidente. «È inutile parlare dei numeri degli attaccanti e delle difficoltà offensive che stanno affrontando. I problemi di questa squadra passano per tutti, senza escludere difesa e centrocampo. L'anno scorso eravamo più coesi e più forti di testa». E dopo un colpo al cerchio, il ds riesce comunque a darlo anche alla botte: «Non credo sia una stagione da incubo, solo difficile. A Milano abbiamo dimostrato personalità, non sono preoccupato perché abbiamo giocato una buona partita. Abbiamo ancora in mente di raggiungere l'obiettivo minimo stagionale del secondo posto e credo che ci riusciremo».
Quel poco di ottimismo che rimane, serve anche per spiegare quali saranno le strategie del futuro, cominciando proprio dalle scelte che riguarderanno rosa e allenatore: «Stimiamo molto Garcia, con lui siamo quasi sempre stati primi o secondi. Risolveremo insieme questo momento di difficoltà». Prima di imbarcarsi alla volta della capitale, Sabatini torna anche sulle indiscrezioni legate all'ipotesi di non rinnovare il contratto a capitan Totti: «Stiamo aspettando che Francesco si esprima - conferma il ds - Non ne abbiamo ancora parlato, quindi soltanto lui potrà indicarci la strada del suo futuro».
Sinceramente al momento problemi e priorità sembrano essere altre. Al termine della gara il braccio destro di Pallotta, Alex Zecca si ferma a parlare con il neo presidente del Bologna Tacopina e con il dg giallorosso Baldissoni, che nel pre gara aveva ribadito nuovamente il concetto: «Non pensiamo di distruggere una squadra e di rifarla o ricomporla ogni anno. Ci possono essere stagioni particolari come questa, ma cercheremo di ritoccare quanto stiamo facendo». Chissà se basterà.
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