rassegna stampa

Cervone: «Prima erano gli arbitri, adesso gli allenatori rivali»

L'ex portiere giallorosso ha commentato le dichiarazioni di Buffon: "In pratica è come ammettere che in Italia si vince facile, invece quando ti trovi la Champions davanti allora le cose cambiano. Non c'è niente di male"

Redazione

Giovanni Cervone, ex portiere della Romadal 1989 al 1997, ha commentato le dichiarazioni molto forti di Gianluigi Buffon sulla facilità con cui la Juventus vince in campionato e sulla difficoltà che incontra in Europa. Queste le sue dichiarazioni rilasciate questa mattina ad Adriano Serafini de "Il Tempo":

E’ vero che le squadre «piccole» si arrendono in partenza quando giocano contro la Juventus?

«Non credo che sia così, sinceramente non mi e mai capitato di notare questo atteggiamento».

Cosa potrebbero significare allora quelle parole?

«Se fossero vere, penso che il senso del discorso fatto da Buffon all'interno dello spogliatoio avrebbe tutt'altro senso. E’ normale pensare che il livello della maggior parte delle squadre italiane sia inferiore alla Juventus, mentre in Europa si affrontano sempre formazioni più insidiose. In pratica è come ammettere che in Italia si vince facile, invece quando ti trovi la Champions davanti allora le cose cambiano. Non c'è niente di male».

Però il tecnico della Sampdoria Giampaolo ha ammesso di aver lasciato numerosi titolari in panchina a Torino per prepararsi meglio alla sfida successiva con l'Inter.

«Ecco, quella è stata una dichiarazione fuori luogo, anche perché tutte le squadre fanno turn over in base agli impegni. Ma c'è modo e modo di farlo o di spiegarlo».

Tutte le partite quindi si giocano con la stessa intensità?

«Certo, ricordatevi che molti giocatori si approcciano contro una grande squadra pensando che non ci sia vetrina migliore per emergere».

Lei con la maglia della Roma ha affrontato grandi battaglie a Torino contro la Juventus.

«Sì e quando andavamo lì incontravamo sempre una squadra fortissima. Diciamo che quelle poche volte in cui riuscivamo a metterli in difficoltà intervenivano altri fattori».

Cioè?

«Tante volte ci è capitato di osservare situazioni strane. Può succedere una volta, due forse, ma dalla terza in poi il dubbio scompariva».

Si spieghi meglio.

«A volte quando capitava di trovare l'avversario in difficoltà, e non succedeva spesso, arrivava un intervento arbitrale preciso. Ve lo assicuro, quello si che è frustrante».