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Caos Roma

Caos Roma - immagine 1
Giallorossi con le idee confuse in campo e sul mercato. Acquisti in ritardo, squadra lenta e condizione non al top
Redazione

"Risultati e squadra forte, solo questo può salvarmi". Queste le parole pronunciate da Daniele De Rossi non più di dieci giorni fa, alla vigilia dell'esordio in campionato di Cagliari. Dieci giorni dopo, però, a Roma non si sono visti né giocatori forti, né soprattutto i risultati, scrive Lorenzo Pes su Il Tempo. I giallorossi sembrano navigare a vista circondati dal caos più totale che va dalle idee sul mercato fino alle scelte in campo. Tre mesi che, al di là del sogno di mezza estate con le due settimane caratterizzate dagli arrivi di Soulé e Dovbyk, stanno filando via tra contraddizioni, ritardi e frizioni interne. Certamente il "no" saudita di Dybala ha stravolto i piani, ma il ritardo resta e le speranze di De Rossi potrebbero restare vane. In compenso la Roma in campo sembra sempre la stessa. In un giorno della marmotta che negli ultimi sei anni potrebbe quasi trasformarsi nel campionato della marmotta. Protagonisti simili, problemi identici e una confusione tattica che soprattutto domenica contro l'Empoli sembra aver colto in pieno anche De Rossi. Certamente non facili le settimane accompagnate dal caso Dybala e la gestione di una rosa probabilmente distante dalle sue idee. Ma come ammesso dal tecnico stesso, per battere Cagliari ed Empoli potevano bastare anche quelli che ci sono. Salvo fatto  per alcuni protagonisti che sembrano ancora lontani dalla condizione. In particolare Pellegrini e Paredes sono apparsi in difficoltà dal punto di vista fisico e della concentrazione. Basti vedere gli errori sotto porta del capitano e quello sanguinoso dell'argentino che ha portato al raddoppio dell'Empoli. Poi ci sono gli equivoci tattici. Chiari, lampanti, forse prevedibili. Un centrocampo mono-passo e dalle caratteristiche simili, dove il solo Cristante apporta fisicità ma al contempo non riesce a garantire il cambio di passo. Poi un reparto offensivo che DDR immaginava diverso ma che ora va necessariamente ripensato dal momento in cui la Joya ha scelto di restare. L'equivoco della posizione di Soulé che sulla sinistra vede ridursi drasticamente la sua pericolosità che fa il paio con la solitudine di Dovbyk, illuminato solo da un paio di imbeccate in profondità nei primi minuti dell'ultima gara. Tutto questo in un clima appesantito che lascia correre le voci di liti e minacce tra allenatore e dirigenza. Di certo la tensione a Trigoria si respira, e il nervosismo di De Rossi non può passare inosservato. Probabilmente i piani prospettati al tecnico prima dell'estate erano diversi, a cominciare dalle priorità e dalle caratteristiche dei ruoli rinforzati. Danso, se arriverà, sarà un primo passo. Ma l'ex capitano giallorosso aspetta ancora un centrocampista che sparigli le carte in mediana. E probabilmente continuerà ad aspettare. Mentre domenica, intanto, c'è la Juve che ha già iniziato a studiare i giallorossi con assistenti di Motta presenti all'Olimpico.