rassegna stampa

Caos Roma, senza Champions sarà rivoluzione A giugno Garcia e Sabatini decidono se restare

I tifosi sono esplosi dopo il colpo da ko inferto da Muriel, è il momento più teso degli ultimi due anni

Redazione

La terza sconfitta in campionato (prima in casa) con la Samp ha certificato la crisi di risultati della squadra. Nel girone di ritorno i giallorossi viaggiano con una media-punti da retrocessione (1,13 a partita), nel 2015 hanno vinto appena due volte (più una a Rotterdam) e in casa non festeggiano un successo dal lontano 30 novembre. I tifosi sono esplosi dopo il colpo da ko inferto da Muriel, è il momento più teso degli ultimi due anni.

Lunedì solo Keita è stato risparmiato dai fischi, tutti sono finiti sul patibolo compreso Garcia che per la prima volta ha sentito degli insulti rivolti a lui dalla tribuna. «Non buttiamo il campionato!» è stato l’urlo del francese nello spogliatoio al termine della partita, prima di presentarsi in sala stampa e mettersi in discussione da solo: «Non sarò mai un peso per questo club, a fine stagione faremo i conti». Parole di un allenatore che si sente in bilico. L’aria attorno a Garcia è cambiata. I giocatori non lo seguono più come un tempo, perplessi per la sua incapacità di trovare alternative tattiche e per la gestione del gruppo non sempre meritocratica, vedi l’intoccabile (o quasi) Gervinho . Anche i dirigenti hanno qualcosa da imputare al francese nelle scelte. Lo vorrebbero più coraggioso e disposto a rischiare sui giovani pagati tanto e schierati pochissimo. Ad esempio Sabatini considera Sanabria un potenziale fenomeno, l’allenatore lo ha utilizzato solo a Cagliari.

A fine anno si traccerà una linea e molto dipenderà dal piazzamento finale. Difficile pensare a uno strappo, in ogni caso si andrà verso una soluzione concordata: avanti insieme oppure separazione consensuale (restano altri tre anni di contratto e ballano circa 15 milioni) a cui nessuno, tuttora, vuole ancora pensare seriamente a Trigoria. Idem a Boston, da dove Pallotta continua a ribadire piena fiducia al tecnico. E se Garcia va via? In Italia Sabatini può tornare su Mazzarri, ma gli piacciono di più Emery del Valencia, Pochettino del Tottenham e Schmidt del Bayer Leverkusen. Ma sarà Sabatini a scegliere l’eventuale erede sulla panchina? Il dirigente stesso è pronto a rimettere il suo mandato alla proprietà qualora la Roma dovesse crollare, magari dopo aver concluso la prossima sessione di mercato come fece alla Lazio e al Palermo. Il diesse considera Trigoria la sua tappa finale, vorrebbe chiuderla con un successo e al momento continua a intavolare trattative come se nulla dovesse cambiare. La scelta sarà sua, per Pallotta resta un’intoccabile.

E la squadra? Sarà rivoluzionata. Intanto ieri si è ritrovata faccia a faccia con Garcia. Dopo l’allenamento lunga e agitata riunione, poi pranzo obbligato al «Bernardini». Il tecnico ha alzato di nuovo la voce chiedendo una reazione, si è parlato degli errori tattici che vengono commessi e delle possibili soluzioni. Alcuni «senatori» hanno preso la parola, tra cui De Sanctis, Keita e Totti. «Conosco l’ambiente, bastano due-tre risultati positivi per sistemare le cose», l’analisi del capitano. «Ora conterò solo su quelli che mostrano carattere» ha annunciato Rudi. Per salvare anche se stesso.