(il Tempo)È il personaggio del momento, l'uomo copertina. Ha trascinato la Lazio nel match contro il Palermo, l'ha spinta verso i tre punti. Un bolide dai 30 metri, l'abbraccio della Nord, Antonio Candreva è risorto. È entrato in punta di piedi, lo ha fatto con umiltà, adesso è un simbolo, domenica ha scaricato tutta la sua rabbia : «È stato un gesto istintivo - ha spiegato il centrocampista biancoceleste ai microfoni di Lazio Style Channel - un momento fantastico, avrei voluto ringraziarli uno per uno. Condividere la gioia del gol insieme ai nostri tifosi è stato bellissimo».
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Candreva scatenato «Ora segno al derby»
(il Tempo) È il personaggio del momento, l’uomo copertina. Ha trascinato la Lazio nel match contro il Palermo, l’ha spinta verso i tre punti.
Due giorni di riposo, da lunedì la testa sarà rivolta alla trasferta di Verona. Continuare a fare punti, non fermarsi mai, niente calcoli, si vive alla giornata. Ma sette partite in un mese rappresentano un tour de force da non sottovalutare: «Saranno tutte gare difficili - continua Candreva - l'approccio sarà determinante. Napoli e Tottenham? Non conta il nome delle squadre, cercheremo di essere concentrati contro qualsiasi avversario. Domenica contro il Chievo ci aspetterà una partita durissima, loro sono da rispettare».
Un nuovo tecnico, una nuova mentalità, Petkovic ha stregato tutti, anche Antonio: «Stiamo facendo un grandissimo lavoro, il mister è una brava persona e un grande tecnico. Noi siamo un gruppo unito, ci divertiamo e cercheremo di arrivare il più lontano possibile. L'importante è ragionare settimana dopo settimana, ma proveremo a vincere tutte le partite. Siamo la Lazio, una grande squadra, non abbiamo paura di nessuno. Ci sottovalutano? Meglio così». Il periodo buio è passato, i fischi sono un lontano ricordo, Candreva ha conquistato i tifosi e adesso sogna l'apoteosi: «Fare gol al derby sarebbe fantastico. Ci penso spesso, aspetto quel giorno con trepidazione».
Un ottimo stato di forma, ma la salita è stata dura. Voglia di mollare tutto, i compagni hanno giocato un ruolo fondamentale: «I primi giorni ho pensato di non farcela. Non ero tranquillo, la gente non mi voleva. Il gruppo mi ha aiutato molto, ma dentro di me ero turbato. Ora finalmente il peggio è passato. Ringrazio soprattutto Tommaso Rocchi, mi è sempre stato vicino. Lui per noi è fondamentale sia in campo che fuori. È il nostro capitano e siamo tutti molto contenti che sia rimasto alla Lazio».
Niente nazionale, non c'è spazio per Antonio. Prandelli ha scelto Giaccherini, ma il messaggio del centrocampista biancoceleste è chiaro: «Sono contento di essere rimasto a Formello. È un obiettivo chiaramente, ma ci sarà tempo per pensare all'Italia, avrò altre possibilità. Il mio unico pensiero adesso è fare bene qui».
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