rassegna stampa

Calciatori in fuga. Anche Higuain scappa

LaPresse

Poche ore dopo anche Pjanic e Khedira hanno salutato il Belpaese per ricongiungersi alle rispettive famiglie

Redazione

Stavolta la Juventus che vola non è una metafora per indicare l'andamento in classifica della capolista. I bianconeri, o almeno alcuni di loro, hanno preso il letteralmente volo per lasciare l’Italia bloccata dal Coronavirus. Higuain, Pjanic e Khedira proseguiranno il periodo di isolamento volontario, scattato il 12 marzo dopo l’accertamento della positività al Covid-19 di Rugani, lontano da Torino sulla stregua di quanto fatto da CristianoRonaldo. Insomma, da un lato la Serie A discute sulla data in cui ricominciare gli allenamenti e portare a termine in campionato, dall'altro i calciatori tagliano corto e iniziano a scappare a casa. Il portoghese - riporta 'Il Tempo' - aveva ricevuto l'indicazione di osservare la quarantena durante un permesso di due giorni a Madeira, dove era al capezzale della madre colpita da ictus, invece gli altri tre calciatori bianconeri sono partiti circa a metà del periodo di isolamento previsto, dopo aver ricevuto l'esito negativo dal tampone di controllo effettuato nei giorni scorsi e con l'ok del club.

Il primo degli altre tre juventini a lasciare l'Italia è stato Higuain, che nella notte tra mercoledì e giovedì si è recato all'aeroporto di Torino Caselle con la certificazione medica attestante la non positività, esibita agli agenti della Polaria che dopo aver contattato la Juventus non hanno potuto fare altro che autorizzare la partenza. Ad attendere il centravanti argentino c’era un volo privato, che avrebbe fatto scalo prima in Francia e poi in Spagna per recuperare alcuni familiari prima di fare rotta verso l'Argentina, dove Higuain si sarebbe recato per fare visita alla mamma malata. Poche ore dopo anche Pjanic e Khedira hanno salutato il Belpaese per ricongiungersi alle rispettive famiglie, il primo in Lussemburgo e il secondo in Germania. Tutti e tre i calciatori dovrebbero ultimare la quarantena in patria, anche perché tornare prima del 26 marzo comporterebbe un ulteriore isolamento di 14 giorni al rientro in Italia, come previsto dal Decreto Ministeriale 120/2020 firmato martedì dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli e dal ministro della Salute Roberto Speranza.

L'effetto del decreto, come la quarantena, durerà fino al 25 marzo ma in caso di proroga i quattro giocatori potrebbero essere costretti a un nuovo periodo di osservazione al rientro, con inevitabili ripercussioni sulla loro ripresa degli allenamenti. La fuga dal Coronavirus non riguarda solo il campionato italiano, dove altri club oltre la Juventus temono che i loro tesserati possano tornare nei rispettivi Paesi: ieri Cavani ha lasciato Parigi per rientrare in Uruguay, sulla stregua di quanto fatto nei giorni scorsi dai brasiliani Neymar e ThiagoSilva, suoi compagni nel Psg. «Stiamo tutti bene - ha spiegato Isabele da Silva, moglie dell'ex milanista - ma preferiamo stare qui perché in Francia la situazione stava diventando molto difficile». Erano tornati in patria anche i serbi Jovic del RealMadrid e Ninkovic dell'Ascoli, che avrebbero violato l’obbligo dell’auto-isolamento al rientro beccandosi una denuncia da parte delle autorità. In particolare l'attaccante delle «merengues» avrebbe abbandonato l'isolamento in Spagna per festeggiare il compleanno della fidanzata, la modella Sofija Milosevic.