rassegna stampa

Cade la Juve, Napoli in testa. La rabbia dei giallorossi

Una gara a lungo governata dalla Roma a Firenze e decisa da un episodio e da un’interpretazione arbitrale esecrabile

Redazione

Basta una partita come questa, alla vigilia del novantesimo compleanno dello stadio milanese, per spiegare perché il calcio sia lo sport più popolare e più amato. A interrompere la dittatura della Juventus ci pensa l’Inter, la stessa squadra che era stata umiliata dai carneadi israeliani in Europa League.

Alla Juve, che non attraversa il suo miglior momento, non è bastato il vantaggio firmato a metà ripresa da Lichtsteiner su cross di Alex Sandro, il migliore tra i campioni. Nel giro di pochi minuti, un grandissimo Icardi e poi Perisic hanno ribaltato il match che, a sorpresa, ha fatto onore alla sua definizione di Derby d’Italia. E non si può dire che la vittoria dei nerazzurri sia stata usurpata. Allegri dovrà riflettere su qualche vacanza difensiva che finora era stata quasi sconosciuta. Può dunque sorridere il Napoli, che forse non aveva grandi speranze di salvare il fresco primato..

Gioca una bella partita a Firenze, la Roma, ma senza fortuna. Palo di Nainggolan, qualche manovra pregevole, ma poi a otto minuti dalla fine, la beffa di un gol con Rizzoli ancora una volta esiziale per i giallorossi, perché sul tiro di Badel c’era l’interferenza di Kalinic in netto fuorigioco. L’arbitro «mondiale» aveva anche ignorato un fallo in area su Dzeko. Ancora un’occasione perduta per la Roma, stavolta senza troppi demeriti. Una gara a lungo governata dai giallorossi e decisa da un episodio e da un’interpretazione arbitrale esecrabile. Sul piano individuale, da segnalare uno splendido intervento del portiere polacco della Roma, tornato a riprendersi il ruolo di titolare.

(G.Giubilo)