(Il Tempo - A. Austini) - Nicolas Burdisso è finalmente pronto a riprendersi il joystick della difesa e a trasmettere un po' di carica in un gruppo ancora pieno di ragazzini.
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Burdisso: «Non possiamo più sbagliare»
(Il Tempo – A. Austini) – Nicolas Burdisso è finalmente pronto a riprendersi il joystick della difesa e a trasmettere un po’ di carica in un gruppo ancora pieno di ragazzini.
I dirigenti lo considerano talmente essenziale che gli avevano offerto il rinnovo subito dopo il terribile incidente al ginocchio. «Li ringrazio ma non ho accettato perché non era il momento», racconta l'argentino che ora chiede alla Roma di «fare meglio dell'anno scorso. Non possiamo più sbagliare, nessuno». Sugli obiettivi si pone a metà tra lo scetticismo di Totti e i voli pindarici di Bojan. «Tutti vogliamo vivere una stagione da protagonisti. Per me significa lottare per vincere: appena sono arrivato dissi che dovevamo puntare al primo posto, nessuno ci credeva, invece abbiamo davvero sfiorato lo scudetto. Poi sicuramente anche stavolta vincono i soliti, ma voglio almeno arrivare ad aprile-maggio con la possibilità di centrare scudetto e Coppa Italia». Di una cosa è convinto: «Nessuna squadra può crescere quanto noi. Magari non siamo al livello di Juventus e Milan però abbiamo tanti giovani pronti a fare il salto. Sarà l'anno di Lamela? Deve esserlo! Lo sanno lui, Osvaldo, Pjanic e Josè Angel che in questa stagione devono mostrare le loro doti». Dovranno prima riprendersi dal ciclone Zeman. «Un ritiro così intenso - conferma Burdisso - non l'avevo mai fatto. Stiamo facendo un lavoro mentale duro che allena anche la testa». Il suo grave infortunio al ginocchio è alle spalle, «anche se mi chiedo ogni giorno se ce la farò a tornare quello di prima. Sono stato troppo tempo fermo, mi sono allenato con la Primavera del Boca. Ora mi sento guarito, ma non posso essere al 100%». Ci sarà da correre lì dietro, come l'anno scorso. «Luis Enrique chiedeva un'altra cosa rispetto a Zeman, forse non siamo stati all'altezza di quello che chiedeva lui. Adesso arriva un altro allenatore con l'idea di attaccare e a livello difensivo dobbiamo essere più concreti. Ma si difende in undici». Gli attaccanti sono avvertiti.
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