(Il Tempo - A.Serafini) Se a Parma la sensazione era che affondasse, ieri il primo segnale della fine della tempesta viene annunciato da Nicolas Burdisso, capitano d'eccezione dopo l'uscita di Francesco Totti: «Siamo tutti sulla stessa barca alla Roma, ora vogliamo tutti la stessa cosa».
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Burdisso: “Dobbiamo continuare così”
(Il Tempo – A.Serafini) Se a Parma la sensazione era che affondasse, ieri il primo segnale della fine della tempesta viene annunciato da Nicolas Burdisso, capitano d’eccezione dopo l’uscita di Francesco Totti:
La difesa per una sera smette di imbarcare acqua, un aspetto che in questo momento sembra impossibile da non evidenziare: «Dobbiamo continuare con questo equilibrio, anche perchè ci vuole tempo per capire tutto e oliare tutti i meccanismi. Il mister ci chiede sempre di essere offensivi partendo proprio da noi: avevamo gli stessi problemi anche lo scorso anno, li stiamo affrontando». Poi da leader, l'argentino dedica una parola anche a Destro, l'unica nota agrodolce della serata: «Non è un momento facile per Mattia, ma noi siamo tutti con lui. Oggi non si è ricordato del cartellino giallo, sicuramente aveva bisogno di sfogarsi ma vedrete che presto dimostrerà tutte le sue qualità».
Qualità che al momento Zeman è convinto abbia a volontà il suo pupillo Tachtsidis, entrato in campo tra i fischi dell'Olimpico, uscito poi tra gli applausi generali. E il greco torna a sorridere: «Eravamo in grande difficoltà dopo due sconfitte. Ora siamo pronti per il derby, la partita più difficile dell'anno».Senza parlare di eventuali dualismi con De Rossi: «Daniele mi aiuta sempre, in campo e in allenamento. Secondo me lui è il miglior centrocampista centrale che c'è in Italia quindi come potrei non ringraziarlo».
Un De Rossi, che al triplice fischio si è alzato dalla panchina per andare ad abbracciare un felicissimo Goicoechea, fresco esordiente tra le mura amiche dell'Olimpico. «Ero molto emozionato, avevo tanta voglia di giocare». L'uruguaiano, a conferma dei primi sprazzi positivi visti nel diluvio di Parma, si ripete dimostrando grinta e personalità: «La mia caratteristica è quella di giocare sempre a ridosso dell'area, mi piace utilizzare i piedi e credo di essere rapido con buoni riflessi». Idee chiare e tanta voglia di mettersi in gioco, senza fare polemiche su chi nella scala gerarchica viene comunque prima di lui: «Stekelenburg è un grande portiere, un nazionale. Io sono qui per imparare».
Bradley suona la carica: «Vinciamo con la Lazio e puntiamo al terzo posto».
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