( Il Tempo - E. Menghi ) Per uno che diceva di non essere bravo con le parole di cose ne ha dette parecchie. Borriello ha scelto di raccontarsi sulla scia dell’entusiasmo per una stagione iniziata come un «pacco» da spedire altrove e che adesso lo vede protagonista: «Abbiamo messo la classifica negli spogliatoi: dobbiamo ricordarci che siamo primi. Facciamo tesoro dei due pareggi e cerchiamo di ripartire. Con un paio di rigori avremmo avuto qualche punto in più, ma non credo nella malafede degli arbitri». E con un po’ di cross in più potrebbe essere più decisivo: «Io non sarò mai il Totti, il Gervinho e il Ljajic che dribbla e va in porta, ma spero di diventare importante comunque». Lui si sente forte: «Sono nel periodo migliore della mia carriera. Per i prossimi 4-5 anni potrò dire la mia. Potrei anche chiudere la carriera qui. Se posso, resto volentieri». Garcia ha creduto in lui fin da subito e gliene è riconoscente: «Spero possa fare la storia della Roma. Faremo di tutto per andare in Europa e cercheremo di stare lassù fino a marzo, per tentare di fare qualcosa di straordinario».
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Borriello: «Non sono un pacco. Voglio restare a lungo»
( Il Tempo – E. Menghi ) Per uno che diceva di non essere bravo con le parole di cose ne ha dette parecchie.
Con un Totti in più: «Se gioca come prima dell'infortunio sarebbe una pazzia non portarlo al Mondiale». Capito Prandelli?
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