rassegna stampa

Boldt in pole per fare il ds: piace a Friedkin

Getty Images

In settimana altri incontri con l'attuale dirigente dell'Amburgo. Ieri la presentazione di Smalling e Borja Mayoral, l'inglese: "Dzeko uno dei migliori capitani"

Redazione

Un candidato serio e credibile per la poltrona di direttore sportivo della Roma. Jonas Boldt, nell’incontro andato in scena una settimana fa con i Friedkin, ha esposto ai nuovi proprietari giallorossi i suoi metodi di lavoro e il progetto che avrebbe intenzione di applicare se dovesse essere assunto. E tali parole hanno convinto i texani ad approfondire ulteriormente la conoscenza dell’attuale ds dell’Amburgo.

La prossima settimana come riporta sportl in Germania - è infatti in programma un altro appuntamento tra Boldt (parla fluentemente lo spagnolo e non avrebbe problemi ad apprendere l'italiano) e i Friedkin, che negli ultimi due mesi hanno avuto numerosi colloqui per creare una nuova struttura dirigenziale. Come riporta Il Tempo, oggi sarà poi più chiaro il destino di Paratici: in casa Juventus andrà in scena l’assemblea degli azionisti e si capirà se il dirigente piacentino resterà in carica in bianconero. Intanto ieri a Trigoria sempre allenamento differenziato per Karsdorp - si è svolta la conferenza di presentazione di Smalling e Borja Mayoral.

L'inglese è apparso motivato e carico dopo un’estenuante trattativa: "Sono convinto che quest'anno la squadra sia più forte, abbiamo mantenuto la stessa ossatura. C'è tanta voglia di ricambiare l'affetto del pubblico sollevando un trofeo, l’accoglienza dei tifosi in aeroporto non l'avevo mai provata in vita mia. Io capitano? Dzeko è uno dei migliori capitani, lo vorrebbe qualunque squadra al mondo. Sono grato alla Roma per avermi acquistato, la vicinanza dei Friedkin ci fa sentire molto uniti e compatti come una vera e propria famiglia". Accanto lui era seduto Borja Mayoral, che ha fatto capire di aver spinto fortemente per il trasferimento: "Il Real voleva che io restassi e preferiva far partire Jovic, ma alla fine mi hanno concesso di andare via dopo un colloquio con Zidane. La Roma per me è un punto d’arrivo. Io e Dzeko ci completiamo a vicenda, possiamo giocare insieme e non mi considero la sua riserva».