(Il Tempo-E.Menghi)Miglior difensore e miglior attaccante allo stesso tempo. Benatia è arrivato in sordina, ma si è subito preso la scena. Con la doppia mitraglia di ieri è diventato capocannoniere della squadra: quattro gol fatti, come Florenzi, Strootman e Gervinho, ma lui di ruolo fa il difensore e questo lo rende ancora più straordinario.
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Benatia si sdoppia: “Pronti per Torino”
(Il Tempo-E.Menghi) Miglior difensore e miglior attaccante allo stesso tempo. Benatia è arrivato in sordina, ma si è subito preso la scena. Con la doppia mitraglia di ieri è diventato capocannoniere della squadra:
La prima rete al Catania è arrivata con quattro attaccanti in campo, ma c’era lui in mezzo all’area di rigore a trasformare di testa su sponda di Destro. La seconda, sempre di testa, è arrivata appena Mattia ha lasciato il campo. E gli ha quasi rubato la scena. È stato un minuto lunghissimo il 14’ del secondo tempo, perché i tifosi hanno iniziato ad applaudire mentre Destro abbandonava il terreno di gioco, con il terzo gol in tre presenze a far curriculum, e non hanno smesso, anzi, hanno fatto esplodere la loro gioia quando Mehdi è corso sotto la Sud a festeggiare alla Batistuta la sua doppietta micidiale.
La prima in carriera per lui. «Mi fa piacere - ha detto il marocchino ai microfoni di Sky, che lo ha eletto migliore in campo - perché sono due gol che fanno vincere la partita. È stato un successo importantissimo: non potevo sognare un finale di 2013 migliore. Avevo sbagliato delle occasioni contro la Fiorentina e il Cagliari. Ma quando si lavora i risultati arrivano».
Non crede alla casualità Benatia, che ha i numeri dalla sua. Non aveva mai segnato così tanto: si era fermato a tre gol in campionato con l’Udinese, nella stagione 2010-11. Oltre a dimostrarsi un muro praticamente invalicabile, con la Roma si è scoperto mattatore e non può che far piacere a Sabatini, che aveva il duro compito di sostituire il talentuoso Marquinhos. Ma Benatia ha sempre creduto di potercela fare, di reggere il peso della maglia giallorossa. E lo sta facendo con un’eleganza fuori dal comune. «Dopo tre campionati ad alto livello con l’Udinese non potevo certo aver paura di prendere il posto di un diciottenne», aveva detto schiettamente in un’intervista a Il Tempo . Dalle sue parti non si passa: è imbattuto da 26 partite consecutive. Non può essere per caso. Nelle ultime 9 con i bianconeri di Guidolin l’anno scorso ha subìto 7 gol, gli stessi presi nelle 17 giornate giocate con la Roma, che vanta la miglior difesa d’Europa. I giallorossi non hanno preso gol nemmeno ieri, con una squadra sbilanciata in avanti e senza De Rossi e Strootman a protezione della difesa: «Il mister ha voluto provare questa tattica. È stata positiva perché abbiamo vinto, ma non abbiamo fatto un buon primo tempo. Sul ritmo della partita potevamo fare di più. Garcia ha avuto una grande personalità mettendo tutte le carte offensive che avevamo. È una bella vittoria». Dopo la sosta, ci sarà l’attesa sfida al vertice con la Juventus: «Adesso penso alla famiglia, abbiamo fatto tanti sforzi e avremo un riposo meritato. Dovremo stare attenti e concentrati, a Torino sarà una battaglia. La Juve è una grande squadra e il 5 sarà difficile anche per loro».
Pjanic non teme i bianconeri: «Non abbiamo paura di loro, ce la possiamo giocare con tutti. Siamo forti e abbiamo fame, vogliamo continuare così». La pancia non è ancora piena.
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