Il suo addio era nell’aria da qualche giorno e ieri si è ufficialmente chiusa l’esperienza di Mauro Baldissoni alla Roma. L’ormai ex vicepresidente (carica assunta nel febbraio 2019, con delega al progetto stadio) era l’ultimo “superstite” tra le figure entrate a far parte della società giallorossa con l’avvento di Pallotta nel 2011. Baldissoni, in un primo momento membro del cda e poi nel 2013 direttore generale, e lo Studio Tonucci erano stati gli artefici del passaggio del club di Trigoria alla cordata di Boston e già qualche anno prima avevano lavorato per portare Soros a rilevare la Roma dalle mani di Rosella Sensi.
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Baldissoni dice addio. Ryan l’erede
Oggi alle 15 si terrà l’assemblea degli azionisti, in cui verrà nominato il nuovo cda della Roma, di cui Dan Friedkin sarà il presidente, con il figlio Ryan probabilmente vice
Dopo il comunicato che ha sancito la rescissione del contratto e ufficializzato le dimissioni, Baldissoni - scrive 'Il Tempo' - ha pubblicato un messaggio di commiato: “Come figlio di questa città e romanista da generazioni questi anni passati alla AS Roma sono stati per me un onore. Auguro ora alla famiglia Friedkin di portare la Roma a raggiungere i successi che tutti desideriamo e che sarò felice di festeggiare da semplice tifoso. Sempre Forza Roma”. Intanto la Consob ha nuovamente avviato i termini istruttori sull’Opa lanciata da Friedkin e la nuova scadenza per approvare il documento informativo è fissata al 6 ottobre.
Oggi alle 15 si terrà poi l’assemblea degli azionisti, in cui verrà nominato il nuovo cda della Roma, di cui Dan Friedkin sarà il presidente, con il figlio Ryan probabilmente vice. I consiglieri (gli altri saranno Fienga, Watts, Williamson, Moreira-Dunkel, Navarra, Pellegrini e Gandini) si riuniranno subito dopo l'assemblea e ratificheranno la nascita del comitato esecutivo, del comitato controllo interno gestione rischi e del comitato remunerazione.
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