"Si è lasciato sfuggire un’imprecazione quando la lavagnetta luminosa lo ha richiamato in panchina per la quattordicesima volta in questo campionato, la ventesima in stagione. «Aspetta», è l’unica parte che si può riportare del labiale di Totti, che dopo 66 minuti e un gol (il nr. 297 in giallorosso) si sentiva in condizione di continuare a giocare.
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Arriva la sostituzione e Totti sbotta
Garcia aveva fretta di cambiare il capitano giallorosso per due motivi: preservarlo in vista di Feyenoord e Juventus e provare a modificare l’assetto offensivo della squadra già sul pari con l’ingresso di Doumbia
"Garcia aveva fretta di cambiare per due motivi: preservarlo in vista di Feyenoord e Juventus e provare a modificare l’assetto offensivo della squadra già sul pari con l’ingresso di Doumbia, più uomo d’area rispetto al capitano, ma che non sembra ancora arrivato dall’Africa. Francesco, però, si sentiva il piede caldo, la sostituzione è stata chiamata mentre si stava per battere un calcio d’angolo e la reazione è stata d’istinto.
"La scelta di Rudi non gli è andata a genio e non è la prima volta che succede: contro il Torino la protesta era stata più plateale, Totti aveva schivato l’allenatore e si era infilato negli spogliatoi tutto imbronciato, stavolta ha dato il cinque a tutti e si è seduto in panchina. Se la volta scorsa la rabbia era per il gol mancato in più occasioni (la gara finì comunque 3-0 per i giallorossi), ieri la rete giusta l’aveva trovata lui e il volto scuro era più che altro per la situazione generale della squadra.
"«Mi auguro che quando qualcuno esce non sia mai felice perché vuole giocare. Il capitano è uno di questi. Non cercate problemi dove non ci sono, grazie», la richiesta di Garcia.
"Manolas, come il tecnico, si appella alla mala sorte: «Dovevamo chiudere la partita subito, doveva finire 0-3. Il gol subito? Che sfortuna. Nel secondo siamo mancati un po’, avevamo lo stress di non stare in vantaggio. Non abbiamo vinto solo per sfortuna, adesso è un momento difficile, noi siamo forti e dobbiamo vincere lunedì, poi vedremo».
"In testa c’è già la Juve, ma prima dello scontro con la capolista in fuga c’è il ritorno europeo con il Feyenoord: «Andiamo a Rotterdam per vincere la partita. Siamo più forti, lo abbiamo visto anche all’andata». I fatti per ora non confermano.
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