Troppo lunga la durata del volo da Londra all'Italia per non concedersi una sigaretta intermedia. Per questo Walter Sabatini ha lasciato ieri mattina l'Inghilterra facendo rotta su Barcellona, dove il ds si è intrattenuto a pranzo con i dirigenti blaugrana per trattare il trasferimento nella capitale di Adriano. In realtà la tappa in Spagna era programmata da tempo in attesa di sferrare il colpo sul terzino sinistro brasiliano (con passaporto spagnolo). L'accordo con il giocatore è stato raggiunto nelle ultime settimane sfruttando la volontà del trentenne di cambiare aria e trovare una nuova dimensione che gli possa offrire un posto da titolare e la certezza di disputare la Champions League.
rassegna stampa
Adriano a un passo. Accordo col Barça
Subito dopo parte l’assalto a Dzeko e Salah
I giallorossi hanno già presentato al ragazzo un biennale da circa 2,5 milioni netti a stagione, lasciandosi l'ultimo approccio proprio con il Barcellona, disposto ad abbassare la richiesta iniziale di 6 milioni. Sabatini inoltre può godere del benestare di Luis Enrique, che qualche settimana fa ha parlato telefonicamente con il direttore sportivo romanista confermandogli totale disponibilità sull'eventuale cessione.
Dalla Spagna a uno spagnolo: monitorato anche l’esterno del Liverpool classe ’92 Alberto Moreno, in grado di poter ricoprire tutti i ruoli della corsia sinistra.
Anche se il dado non è tratto, le intenzioni del mercato romanista cominciano quindi a prendere forma. La virata su Adriano combacia quantomeno con le altre trattative su cui la Roma sta concentrato tutti gli sforzi. Tramontate le ipotesi Filipe Luis (di ritorno in prestito all'Atletico Madrid) e Baba (prezzo troppo alto) la casella per il posto da extracomunitario è destinata all'egiziano Salah, che ha salutato i giallorossi giovedì a Londra con un'intesa su un quinquennale da 3 milioni netti a stagione più bonus. Anche l'incontro con il Chelsea ha fornito più di un segnale positivo, registrando la possibilità di trattare sulla formula del prestito oneroso con obbligo del riscatto in un'operazione totale superiore ai 20 milioni.
Aspettando però la risoluzione definitiva del contenzioso legale ancora aperto con la Fiorentina (ieri segnalati a Londra dirigenti del club viola), i tempi non saranno comunque brevi. La stessa dirigenza giallorossa ha preferito tenersi in contatto con tutte le parti senza il rischio di essere accusati di scorrettezze o scavalcamenti vari, attivandosi poi sul possibile approdo di Destro a Firenze. Il prestito secco però è una formula sgradita sia al giocatore che alla società giallorossa. Ma per ottenere la quadratura del cerchio mancano ancora molti passaggi, tra cui quello relativo a Dzeko, rimasto ieri in panchina nella seconda uscita ufficiale del Manchester City in Australia. Difficile comunque immaginare che prima di martedì (quando City e Roma si troveranno faccia a faccia) qualcosa possa cambiare, anche perché i contatti tra le parti continuano ad andare avanti ma senza accelerazioni decisive. Una chiamata alla calma arrivata anche Pjanic: «Ci parlo spesso, ma non ho bisogno di convincerlo - ha ammesso il centrocampista - ha un'opinione positiva del club, spero che possa arrivare». Rimane aperta la pista Bruno Peres, che ha dato priorità soltanto alla Roma. Il Torino sta provando ad inserire Carbonero nella trattativa, anche se Sabatini dovrà prima sciogliere la posizione di Torosidis, richiesto dal Bologna. Capitolo cessioni: è asta aperta per Romagnoli, la richiesta minima rimane fissata a 30 milioni. Il Cska continua il pressing su Doumbia e le sirene inglesi restano troppo deboli per Gervinho e Ljajic.
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