Se fosse una partita normale probabilmente non ci sarebbe storia (anche se la Roma ultimamente ha mostrato di poter incassare gol contro chiunque). Ma non lo è, si tratta di un derby e per altro di alta classifica, che potrebbe rimettere la Roma in vetta al campionato. Una partita che cambia le carte in tavola e che può mostrare tutti i limiti caratteriali di una squadra per certi versi ancora in via di sviluppo.
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Adesso basta scaramanzie, ci vuole un salto di qualità
Una squadra costruita per puntare allo scudetto, deve essere in grado di giocare una partita di questo tipo, senza paura. Come sempre però, la vera preoccupazione per la Roma è proprio la Roma
Sulla carta è la terza peggior difesa del campionato contro il miglior attacco, ma anche la sfida tra due squadre che attraversano momenti diversi: la Roma senza Pjanic e con De Rossi in dubbio, una difesa traballante e con quelle amnesie momentanee che stanno purtroppo diventando una caratteristica molto preoccupante. Una squadra reduce da un round di Champions che, oltre a morti e feriti lasciati sul campo, ha tolto molti ai giallorossi tanto dal punto di vista fisico quanto da quello emotivo: facendole riscoprire quella sensazione di vulnerabilità già nota in passato.
Dall’altra una Lazio in grande spolvero in Europa League, che gioca un buon calcio (Pioli era e resta un ottimo allenatore) e ha tutte le carte in regola per fare lo «scherzetto» alla squadra più accreditata per la vittoria finale: sempre sulla carta e comunque in perfetto stile derby.
Però è anche la stracittadina nella quale Garcia deve dimostrare come la sua Roma sia più forte della scaramanzia e pronta per fare un salto di qualità mancato finora: o comunque realizzato solo in parte. Una squadra costruita per puntare allo scudetto, deve essere in grado di giocare una partita di questo tipo, con la mente sgombra e a testa alta, senza paura. Come sempre però, la vera preoccupazione per la Roma è proprio la Roma.
(T. Carmellini)
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