L’anno scorso gli era servita tutta la stagione per segnare sei gol, quest’anno sono bastate le prime 13 giornate. La crescita di Ljajic, capocannoniere della squadra, è sotto gli occhi di tutti. Molto dipende dalla fiducia e dal minutaggio: il serbo ha già raccolto la metà dei minuti della scorsa stagione d ha una media gol che anche Destro gli invidia (1 ogni 123 minuti). La prima doppietta con la Roma permette di non fa scappare la Juve, ma il 2-2 col Sassuolo resta un’occasione persa: «Non siamo contenti, abbiamo giocato male e sbagliato i primi 20 minuti. C'è rammarico per la classifica, ma la strada è lunga. Non c’entrano i troppi cambi fatti da Garcia, siamo tutti forti, qui non esistono titolari». Ljajic però lo sta diventando a forza di prestazioni esaltanti: «Sto bene e non pecco di personalità: ho calciato il rigore perché ero sicuro di segnare. Il mister crede in me». Potrebbe puntare su di lui anche col City. Per il resto cambierà molto: pronti a tornare Maicon, Nainggolan, Keita, Gervinho e Totti. Domani, intanto, l’Assemblea capitolina definirà la nuova agenda: possibile un’accelerazione per la delibera sullo stadio.
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Adem: Garcia crede in me
L’anno scorso gli era servita tutta la stagione per segnare sei gol, quest’anno sono bastate le prime 13 giornate. La crescita di Ljajic, capocannoniere della squadra
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