Uno scivolone (d'immagine) di un ragazzo perbene, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. È quanto accaduto a Nicola Zalewski, attaccante di 19 anni della Roma e della nazionale polacca, finito in un video dove, in compagnia di altri due ragazzi, si parla di un possibile consumo di droga. Il filmato, nel consueto giro di inoltri su WhatsApp, in poche ore è divenuto virale sul web. È giovedì sera: Mourinho ha concesso tre giorni di riposo e il calciatore ne approfitta per uscire con due amici. La meta, un ristorante nel Rione Monti. A metà cena si avvicina al tavolo il figlio dei proprietari. Di nome Cristian, 20 anni. Non è un amico di Nicola ma un semplice conoscente, amante della musica trap (nome d'arte: Zep Dembo), che gli propone di continuare la serata in un locale lì vicino. Zalewski accetta. Sembra un'uscita come un'altra ma non sarà così. Dentro la discoteca, Cristian lo avvicina. Inizialmente sembra per un selfie. In realtà sta girando un video al quale aggiunge 15 secondi audio censurabili: "Aho te dico la verità, st'amico stasera pippa... Aho Mourinho stasera pippamo...Eh, pippamo Mourì, stamo a fa schifo José". Zalewski, abbracciato da un altro ragazzo, si limita a ridere. Tanto basta a creare il caos. Il filmato viene inserito sulle storie Instagram di Cristian (oltre 20 mila follower) e in poche ore diventa virale. Nicola lì per lì non si accorge di nulla. Fino a quando la mattina dopo, è svegliato dai suoi procuratori. Lo step successivo è la telefonata che arriva da Trigoria. A chiedere spiegazioni, il team manager Valerio Cardini. Poi tocca al gm Tiago Pinto. Un (doppio) confronto dove Nicola spiega quanto accaduto e si giustifica con il fatto che la musica gli impediva di ascoltare quanto detto, rassicurando di non aver fatto, ovviamente, alcun uso di stupefacenti. Nicola è rammaricato, sa che un professionista che gioca in Serie A non può permettersi leggerezze del genere.
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Il Messaggero
Zalewski tradito dal finto amico e il selfie diventa un video choc
Per ora la Roma non ha multato il giovane attaccante: pur stigmatizzando l'accaduto, ha compreso la natura della leggerezza
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