«Paolo Berdini lo smentitore seriale», lo chiamano ormai i fedelissimi della sindaca. «Ora smentirà pure questo audio!», un audio che nell’entourage della sindaca giudicano «gravissimo», con considerazioni che riportano in auge il sospetto di macchinazioni sotterranee all’interno dei Cinquestelle per danneggiare la sindaca e il suo lavoro in Campidoglio. «Questo è un disturbatore che lavora da dentro per farci male», si è sfogata Virginia nelle ultime ore con i suoi collaboratori più fidati. Infuriata ma lucida, la prima cittadina ha capito che ormai il Berdini-gate non può più sopravvivere. L’idea di accerchiare Berdini attraverso un «gruppo di affiancamento», che di fatto lo commissariasse politicamente, in attesa di individuare un sostituto, ieri sera sembrava lentamente svanire davanti alle nuove affermazioni dell’urbanista, scrive Lorenzo De Cicco su "Il Messaggero". Affermazioni che affossano la tesi che Berdini ha formulato davanti al “processo” imbastito dai colleghi assessori e davanti alla sindaca. Cioè che quelle frasi sarebbero state «carpite di nascosto» dal cronista della Stampa; che solo alla fine della chiacchierata «con altri amici» avrebbe saputo di trovarsi di fronte a un giornalista. Nel nuovo audio si evince invece chiaramente che «Paolo sapeva tutto. Ci ha ingannato, ancora».
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Virginia si sfoga: “Un sabotatore venuto in giunta per fare danni”
Dopo la pubblicazione del nuovo audio, la posizione di Berdini all'interno della giunta comunale è più in bilico che mai
«Questo voleva danneggiarmi», ripete Virginia Raggi. Il punto è da quanto tempo. Nelle ultime settimane, dopo avere capito che avrebbe perso una delle sue deleghe, quella dei Lavori pubblici, che la sindaca ha deciso di spacchettare dall’Urbanistica? Oppure dopo essersi accorto che la linea del «No alla speculazione» per la controversa operazione Tor di Valle avrebbe incontrato diverse difficoltà in giunta? O ancora prima, cioè «da subito», da quando è cominciata la sua avventura a Palazzo Senatorio, nel luglio scorso? Ragionamenti che aprono ad altri interrogativi: quali correnti grilline proteggono Berdini?
Veleni e sospetti nei corridoi di Palazzo Senatorio, dove si consuma da mesi una «guerra sotterranea tra bande», come l’ha chiamata l’ex assessore all’Ambiente Paola Muraro. Proprio in attesa di definire l’exit strategy con i big del Movimento, ieri la sindaca ha deciso di prendere tempo. Di aspettare un’altra notte, di non agire d’impulso contro «un assessore che ti danneggia». Ma in ogni caso, riflettevano ieri negli uffici della sindaca, «così non si può andare avanti». Ecco perché si cerca di accelerare per trovare un sostituto. Anche se finora sono arrivati diversi no. Da qui l’idea che alla fine «Virginia», per mettere fine alla presenza del suo assessore in giunta, diventata ormai insostenibile, possa prendere l’interim.
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