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Il Messaggero

Vinciamo il derby

Getty Images

Immobile-Abraham la sfida in attacco. Da una parte uno che ha segnato spesso nel derby dall'altra l'inglese che lo conoscerà solo oggi

Redazione

Il veterano e il bambino, che parlano di gol. Di derby. Uno, Ciro (Immobile), racconta i sui contro la Roma, l'altro, Tammy (Abraham) riferisce di quelli londinesi, non proprio paragonabili, ma sempre preziosi, scrivono Alberto Abbate e Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Un dialogo di gol, a quattr'occhi. A ragionar di Lazio e di Roma. Per Ciro, prima era una maledizione. Sino allo scorso 15 gennaio, Immobile segnava ma non vinceva mai la stracittadina. Almeno in campionato. Ora invece i laziali possono contare, eccome, sul loro re di Roma. Quattro reti ai giallorossi, l'ultima nel derby d'andata del campionato scorso, quando scappò a Ibanez. Dall'altra parte c'è chi il derby di Roma lo conoscerà solo oggi. Tammy Abraham, che canta già l'inno, guarderà l'Olimpico e capirà. Capirà che questa non è una semplice partita, è qualcosa di più. Del derby Lazio-Roma si innamorano tutti, non solo i romani. Abraham si cala nella stracittadina, con quel fisico da cestista e i piedi di un cigno. Eppure lui di derby ne ha giocati e nemmeno pochi: a Londra ce ne sono tanti, infiniti, lì si perde l'unicità dell'evento, che invece esiste qui nella Capitale, a Milano e pure a Genova. Ne ha giocati, li ha decisi e ha fatto gol a un po' tutte le avversarie della sua città, in Premier gli è mancato solo il Tottenham, anche se agli Spurs ha segnato quando era nelle giovanili blues: due reti in tre partite. Lui, tifoso dell'Arsenal, ha segnato in cinque gare due reti proprio ai Gunners e altrettanti al West Ham. Tre quelli al Crystal Palace (in 5 partite) e due reti in quattro gare sia al QPR sia al Fulham. Tammy è un uomo derby, almeno nei numeri. Poi qui ti devi scontrare con l'impatto emotivo, le tensioni, non sempre si è sereni e carichi, non sempre lucidi al primo colpo.