Il viso bambino non inganni, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Gonzalo Villarè più maturo di quello che sembra. La prestazione con il Parma è lì a dimostrarlo. Prima da titolare in campionato in stagione ma alzi la mano chi se ne è accorto. Lo spagnolo ha stupito infatti per l'autorevolezza con la quale si è calato nel ruolo a fianco di Veretout, per la semplicità nelle giocate e per la centralità che ha rivestito per i compagni. Nonostante sia uscito a dieci minuti dal termine, è il calciatore che ha giocato più palle con un particolare da non sottovalutare: dei 105 palloni toccati, ben 59 sono quelli giocati con successo in avanti.
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Villar, il regista bambino
Cpntro il Parma, prima da titolare, lo spagnolo ha stupito per l'autorevolezza con la quale si è calato nel ruolo a fianco di Veretout
Fonseca è stato capace di plasmare un gruppo che è ripartito dal progetto tattico dello scorso anno, sfruttando per una volta la mancata rivoluzione estiva sul mercato e l'arrivo di tasselli (Pedro su tutti) che garantiscono qualità e personalità. Poche mosse per spiegare una metamorfosi che vede la Roma mai sconfitta in stagione (imbattibilità che sale a 16 gare, non considerando lo 0-3 a tavolino di Verona), terza in campionato (sarebbe seconda con il punto sottrattole dal Giudice Sportivo), con il terzo miglior attacco, alla quarta gara di fila (coppe comprese) senza subire reti e prima nel girone di Europa League.
Villar è uno che apprende in fretta. In quest'ottica lavorare in allenamento con Pellegrini, Pedro e Veretout lo aiuta. Gonzalo ascolta, immagazzina e poi prova a mettere in pratica. Chi lo guarda da vicino afferma che è uno di quei giocatori che ruba con gli occhi'. Sa che deve crescere ma questo non lo spaventa. Anzi, lo stimola a fare meglio.
Giovedì con il Cluj avrà probabilmente una nuova chance, pronto poi a lasciare spazio a Napoli a Pellegrini.
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