Carlo Verdone non conosce a fondo Dan Friedkin ma sa che, tra le sue mille occupazioni, è anche produttore cinematografico.
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Verdone: “Pronto a girare un film per Friedkin, purché porti entusiasmo e vittorie”
L'attore, tifoso romanista: "IL nuovo presidente non deve commettere l'errore di Pallotta. Deve stare qui, vivere la squadra e creare empatia con i tifosi"
"Per me un presidente deve essere presente, deve stare vicino alla squadra, anche entrare nello spogliatoio. - dice Verdone intervistato da Alessandro Angeloni su Il Messaggero - Deve respirare l’atmosfera, viverla. Capisco i suoi affari oltreoceano,ma forse una via di mezzo sarebbe stata opportuna".
Pallotta ha speso ma non ha vinto.
"Certe operazioni non le ho capite, quella chemi ha sorpreso: comprare Schick con i soldi di Salah. Buttati.Incomprensibile".
Non ha raggiunto la giusta empatia con la città.
"Quando uno decide di cedere un club, vuol dire che si è stufato.Qualche anno fa l’ho conosciuto, sono stato a pranzo con lui a Boston. E’ stato molto cordiale. Era già stanco della burocrazia italiana, che gli ha creato difficoltà per lo stadio".
Uno dei cavalli di battaglia della società americana è che a Roma sia difficile vincere per colpa dell’ambiente, delle troppe radio. È d’accordo?
"A Roma si può vincere, certo. Le radio sono un elemento di folklore. Qui si vince se si costruiscono squadre forti. La Roma in questi anni ha avuto le possibilità di arrivare a certi traguardi,ma poi le squadra venivano sistematicamente smontate. Noi abbiamo rinforzato le più grandi società del mondo. Prendiamo il Liverpool: Salah, Alisson...Io non lo trovo normale. Sentivo una voce, che Pallotta aveva un socio nei Reds, ecco perché gli affari migliori li ha fatti con loro. Io credo poco a questa voce, ma se fosse vera...".
Che Roma trova Friedkin?
"Una buona squadra con una base fortissima, un bravo allenatore, ottimi giocatori come Pellegrini, Zaniolo, Mancini. Certo, se ricominciamo a vendere i gioielli non si va da nessuna parte, sarebbe un terremoto. I texani i soldi non li buttano e vogliono guadagnare. Friedkin come Pallotta, mi auguro solo che questo nuovo investitore prenda una strada diversa, e che stia più vicino alla squadra. Che non sbagli i suoi collaboratori".
Totti e De Rossi, le figure giuste nella dirigenza per la ripartenza?
"Non lo so, da quello che vedo hanno intenzione di fare altro. L’importante che ci sia entusiasmo in chi lavora a Trigoria. Business sì, ma anche passione".
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