La Roma affondata a Venezia porta a galla definitivamente il Mou-pensiero, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. José ha deciso: azzerare per poi ricostruire. C'è poco da fare, questa squadra non la sente sua. Lui che ha sempre puntato sulla fisicità, la personalità e l'esperienza degli interpreti, si ritrova con un gruppo sprovvisto in gran parte di queste caratteristiche. José è partito con un'idea della rosa. Poi, in corsa, si è reso conto di essersi sbagliato: "Questa stagione è importante per capire qualcosa che potrei non aver capito prima di arrivare". E allora, inutile perdere tempo. I Friedkin intendono assecondarlo già a gennaio. Il portoghese è una loro scelta: impossibile sconfessarla dopo 2 mesi. Nei colloqui avuti, il tecnico ha fatto presente cosa manca: un centrocampista, un terzino destro (offerto Larsen ma si cerca un profilo più giovane) e un difensore centrale. Dan, Ryan e Pinto ne hanno preso atto. Almeno nei primi due ruoli verrà accontentato. Sul terzo, il difensore (Senesi), dipenderà dal mercato. La Roma vuole prima capire come tornerà Smalling e cercare acquirenti per Kumbulla (in pole c'è il Torino). Sugli altri due ruoli, però, il portoghese è stato rassicurato. Per intenderci: non si ripeterà un caso analogo ad Anguissa, offerto in prestito ma bloccato dalle mancate partenze di Diawara e Villar. A proposito dello spagnolo: piace a Valencia e Villarreal. Riserve ma non solo. Anche Mkhitaryan valuta offerte. La rivoluzione, d'altronde, non guarda in faccia nessuno.
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Un’altra Roma o Mou non ci sta
Il tecnico vuole azzerare per poi ricostruire, questa squadra non la sente sua. E i Friedkin intendono assecondarlo già a gennaio
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