Il Messaggero

Una Spina nel fianco degli altri

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Il romanista all'assalto: più ala che difensore. Leonardo è l'attaccante aggiunto dell'Italia

Redazione

Spina, come lo chiama affettuosamente anche Mancini, è il simbolo di questa Italia che ha coraggio e va sempre all'assalto per prendersi la vittoria, scrive Ugo Trani su  Il Messaggero.

Parte da terzino, ma fa l'ala. Semplicemente è l'uomo in più. Sbuca dietro le spalle di Insigne per dare un senso a ogni azione. Destro di piede, sinistro di fascia. Mancini lo ha spinto in attacco e davanti ai suoi colleghi. Titolare scelto. E preferito anche al neocampione d'Europa Emerson Palmieri. Spinazzola va sempre al massimo. Se il ct potesse, lo metterebbe sotto una campana di vetro. Perché il suo rendimento, quando sta bene, fa sempre la differenza. Basta analizzare le cifre che lo hanno accompagnato nell'ultima stagione con la Roma: 2 gol, 24 cross riusciti, 4 assist e 37 occasioni create. Ma di presenze, in 51 partite, ne ha fatte 39, solo 27 in campionato.

Gli infortuni hanno inciso nel momento clou della Champions: Spinazzola si è fatto male ad Amsterdam dopo 29 minuti e ha saltato il ritorno contro l'Ajax. Ricaduta al flessore, a Manchester e sempre all'andata, restando in campo appena 37 minuti. L'Italia ha scommesso su di lui addirittura più della Roma che lo aveva scaricato all'Inter di Conte per scambiarlo con Politano. E anche alla Juve lo rimpiangono per averlo scambiato con Luca Pellegrini.