rassegna stampa

Una sfida senza barriere con cinquanta mila tifosi

L'Olimpico torna a riempirsi. Attese le coreografie da entrambe le parti ma sarà

Redazione

Cinquantamila cuori battono ancora, 810 giorni dopo. Tanto è passato dal 25 maggio 2015, l’ultima volta che in un derby (finito 2-2) all’Olimpico bussarono cinquantamila spettatori.

Sembrava impossibile il ritorno al passato, come scrive Alberto Abbate su Il Messaggero, bastava invece abbattere le barriere nelle Curve (introdotte a settembre 2015), soprattutto nella sede giallorossa. Niente fumogeni, niente bengala, niente scritte offensive, niente minacce alle squadre e soprattutto niente incidenti, né dentro né fuori dallo stadio. Perché questo dietrofront è, in primis, un esame di maturità per il futuro.

"Ogni tifoso ne porti una grande o piccola che sia, un vessillo e tanta tanta voce"chiede la Sud. L’intelligence della polizia solo al lavoro da giorni però per non far morire le novità (re)introdotte. Autorizzata la coreografia anche alla Sud per accendere ulteriormente solo i riflettori. Basta derby della memoria, riecco il derby dei flash.

Oggi gli ultrà laziali festeggiano d’essere rientrati prima a casa (a settembre) e di essersi goduti dall’inizio tutta la strepitosa cavalcata di Inzaghi. Hanno scelto di lottare contro le barriere da dentro, hanno accolto con un po’ di malizia la “tempistica” della decisione che porterà i “cugini” al rientro.