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Il Messaggero

Una Roma in scadenza: la certezza è Svilar

Una Roma in scadenza: la certezza è Svilar - immagine 1
Ufficializzato il rinnovo del portiere, il club deve valutare il contratto degli altri big. Dybala e Pellegrini hanno ancora un anno, Cristante due. ElSha è all'ultima stagione
Redazione

Tra le urgenze della Roma c'era quella di tenere uno dei portieri più forti d'Europa. Svilar ha firmato il rinnovo fino al 2030 a 4 milioni l'anno. Lui è il profilo giusto per la nuova Roma che sta nascendo, composta da giocatori tra i 20 ei 25 anni, vogliosi di emergere, pieni di energie e propositi. L'altra Roma, invece, si sta spegnendo. Quella di Pellegrini (scadenza 2026), Dybala (2026), El Shaarawy (2026), Celik (2026), Cristante (2027), Mancini (2027) e Hermoso (2027). I loro ingaggi sommati arrivano a pesare sul bilancio quasi 20 milioni. A gravare di più è quello della Joya (6 milioni) e a cascata il capitano (4), tanti soldi per calciatori che molto probabilmente a fine contratto termineranno la loro esperienza nella capitale. L'unico - scrive Gianluca Lengua su 'Il Messaggero' - che potrebbe ottenere un prolungamento è Mancini che Gasperini ha già allenato all'Atalanta e che sarà punto di riferimento della difesa anche nella prossima stagione. Ranieri ha lanciato Soulé puntandoci e adesso Gasperini farà lo stesso, perché lui, come Svilar, rappresenta il nuovo ciclo. Alla fine del mercato estivo del 2027 il restyling dovrebbe essere completato, sia perché i senatori avranno concluso il loro ciclo e lasceranno il club, sia perché la Roma sarà finalmente libera di muoversi con maggiore autonomia sul mercato grazie alla fine del settlement agreement. L'essenziale sarà evitare errori strategici e non pagare cifre esorbitanti per giocatori che rischiano di rivelarsi flop. Anche per questo Friedkin ha deciso di investire molto denaro sullo staff dirigenziale. La vecchia Roma, quella composta da elementi che hanno fatto la storia recente del club, nei prossimi due anni sarà smembrata. Anche gli equilibri nello spogliatoio cambieranno e già qualcosa si è vista nei sette mesi a guida Ranieri: nessuna gerarchia, rispedite al mittente le pressioni esterne dei procuratori e valutazioni incentrate esclusivamente sul rendimento in allenamento. La formula ha funzionato e sarà la stessa che adotterà Gasperini.