rassegna stampa

Una Roma da scoprire

"L'obiettivo era quello di rafforzare la difesa e l'abbiamo fatto" dice Baldissoni

Redazione

Nonostante il mercato giallorosso non abbia fatto registrare particolari sussulti, il dg della Roma Mauro Baldissoni si mostra soddisfatto per la sessione appena terminata: «Quello che dovevamo fare l'abbiamo fatto. Si può sempre far meglio. La realtà è che l'obiettivo era quello di rafforzare la difesa e l'abbiamo fatto». È un'analisi in difesa, quella del dirigente, come scrive Stefano Carina su Il Messaggero, che trova anche punti autocritici («Non ci riusciamo a farci capire? Può essere un limite non aver trovato il giusto canale di informazione, non riusciamo forse a raccontare nella maniera corretta e ampia quello che facciamo») ma che non riesce a convincere del tutto. Perché la rosa della Roma rimane corta. E aver cercato in extremis il nazionale inglese (e prima di lui Borja Valero) è la conferma che anche a Trigoria si sono accorti che qualcosa in mediana manca.

Un esempio su tutti: se gioca Dzeko è un conto. Se bisogna invece far rifiatare il bosniaco, non c'è un centravanti di scorta al suo posto e si è quindi costretti a cambiare modo di giocare. Inoltre la rosa giallorossa al suo interno, oltre alle eccellenze rappresentate dai vari Manolas, Vermaelen, Florenzi, Nainggolan, Strootman, Perotti e Salah, presenta anche alcune incognite. In primis Iturbe. Al momento nemmeno Lucio è riuscito a risollevarlo. E se l'argentino/paraguayano viene meno, anche l'attacco perde un altro elemento per le rotazioni con Totti che sinora non è stato preso in considerazione nemmeno per un minuto nelle prime tre gare ufficiali della stagione (a Cagliari era assente). Ne ha giocati invece appena 4 Gerson (col Porto). Dal brasiliano ci si aspetta il segnale più importante. È chiaro che esser stato catapultato in un altro mondo necessita un tempo di ambientamento ma il costo del cartellino non lo agevola. Quei 16,5 milioni sono un fardello che il ragazzo deve scrollarsi di dosso il prima possibile per non rimanerne alla lunga schiacciato. E lo può fare solo giocando e mostrando le sue qualità che si notano osservando come accarezza il pallone quando calcia.