rassegna stampa

Una Roma al minimo

(Il Messaggero – U.Trani) Zeman torna all’Adriatico e, quasi per rispettare il pubblico abruzzese che lo applaude a lungo per la serie A conquistata nella passata stagione, non infierisce sul Pescara ultimo in classifica.

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) Zeman torna all’Adriatico e, quasi per rispettare il pubblico abruzzese che lo applaude a lungo per la serie A conquistata nella passata stagione, non infierisce sul Pescara ultimo in classifica. La Roma ottiene il massimo con il risultato che meno piace al boemo: 1 a 0, il primo in questo campionato, utile per vedere più da vicino la zona Champions, lontana solo 5 punti, anche se stasera il Napoli, in campo a Cagliari, può sorpassare la Fiorentina terza e restare a più sette, cioè lo stesso vantaggio che aveva prima del weekend sui giallorossi.

La Roma, grazie al gol di Destro che dimostra anche da ala di poter lasciare il segno, sale al quinto posto, raggiungendo momentaneamente la Lazio che domani riceverà l’Udinese. Il secondo successo consecutivo coincide anche con la seconda partita, la terza in questo torneo, senza prendere reti. L’impronta è sempre meno zemaniana, ma nessuno nello spogliatoio giallorosso si scandalizza. Anzi, vedendo il comportamento dei giocatori, attenti e ordinati, è molto probabile che in campo abbiano deciso di preferire la sostanza allo spettacolo. Se l’assetto è leggermente più lungo in campo, come già era successo nella ripresa contro il Torino, è solo per non lasciare corridoi per il contropiede avversario. Difesa meno alta e terzini che si alternano nella spinta. Equilibrio ovunque. Magari gli attaccanti dovrebbero garantire più disponibilità nei rientri, cosa però difficile da chiedere quando nel tridente di partenza ci sono tre prime punte.

Totti è ancora il migliore. Da rifinitore, è il vero regista della squadra che, con una prestazione solo decente, ha avuto nella ripresa tre chance per chiudere la partita in anticipo. Destro fa centro al sesto e indirizza il match. E’ lui l’unica novità rispetto alla gara vinta, lunedì scorso, contro il Torino. L’attaccante, chiamato in campo al posto dell’infortunato Lamela, sostituisce l’argentino capocannoniere pure come finalizzatore. La rete, la 2°in campionato e la terza stagionale, è offerta dal portiere Perin che si fa sfuggire la punizione di Totti per il facile tocco davanti alla porta. La Roma è lenta nella sua esibizione e costruisce poche occasioni nei primi 45’. Totti è decisivo, come presenza, anche se nella prima parte sbaglia spesso il passaggio filtrante per i suoi compagni di reparto che forse sono un po’ statici. Quando pesca Destro, la girata di testa dell’attaccante è deviata in angolo da Perin. Osvaldo è impreciso se deve scambiare il pallone con i compagni e fatica anche a proteggerlo per far salire la squadra. Il tridente pesante ha però senso perché i tre si scambiano le posizioni. Destro passa da una corsia all’altra, Totti slitta anche al centro.

Bergodi, con il prudente 5-3-1-1, trasforma tatticamente il Pescara che, rispetto al recente passato, è più organizzato. Ma non diminuiscono solo i rischi. Con un assetto così difensivo, è anche difficile arrivare a concludere. Totti è chic nella ripresa quando, in meno di un minuto, offre per due volte la palla del 2 a 0 a Destro che spreca. Il capitano ci prova da fuori e Perin respinge. Ancora Destro: colpo di testa a lato su cross di Balzaretti. Si fa male Florenzi, entra Marquinho. Bergodi con Weiss e Caprari passa al 4-3-2-1. E’ tardi. Abbruscato è chiuso prima da Piris e nel finale da Castan. Zeman finisce con un unico attaccante: Totti. a destra c’è Perrotta e sinistra Marquinho. Strano, ma vero.