rassegna stampa

Una manita di vitamine per proseguire la cura

La squadra ancora alterna cose buone ad altre negative

Redazione

Solo chi non conosce la storia della Roma poteva pensare che sarebbe stata una passeggiata di salute, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero. Quella giallorossa è una squadra fenomenale nell’arte di complicarsi la vita da sola. Venti minuti abbondanti di interrogativi inquietanti e di cattivi pensieri, poi la rete di Fazio a comandare il pareggio. E, immediata, la domanda: riuscirà la Roma a segnare un secondo gol, un’impresa che non le riesce addirittura dalla partita contro la Spal, 1 dicembre 2017?

Roma imbambolata, mezza svampita, tenera in attacco e morbidona in difesa. Brutta, senza mezzi termini. Con troppi giocatori presenti ma assenti, con troppe intenzioni non tramutate in realtà, con troppe comparse e rari primi attori. E Dzeko? Sornione, lì davanti. Puntuale in alcuni colpi di testa, ma sempre con la mira sbagliata. Tutto questo fino all’accelerazione velenosa di Cencio, chiusa con un altro pallone alto, e al bacio, proprio per il bosniaco.

Secondo gol della Roma, stavolta. Incredibile ma vero. Tutto finito qui? Macchè. A seguire la doppietta del piccolo turco, prima del rigore di Defrel (attenzione, con lui dentro sono arrivati 4 gol) nel recupero. Roba da stropicciarsi gli occhi. Merito della Roma (e delle mosse di EDF). Ma, al di là del risultato, non è stata una passeggiata di salute. Perché la Roma non è (ancora) in salute.