Il sospetto che anche per questa stagione la Roma sia destinata a chiudere con “zero tituli” dopo Firenze è diventato praticamente una certezza, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero.
rassegna stampa
Un gruppo indecente sempre più allo sbando
La squadra è senza gioco, senza anima e va per conto suo. Il tecnico riesce solo a sbagliare
Poteva esserci la Coppa Italia a riempire una bacheca vuota da oltre dieci anni, ma Eusebio Di Francesco e il suo gruppo hanno deciso di togliersi il pensiero facendosi eliminare in maniera vergognosa dalla Fiorentina. Una Roma imbarazzante nella fase difensiva, soprattutto.Un’esibizione così povera, così penosa, così piena di nulla si fa fatica a vederla perfino in Terza Categoria, ma la Roma non si fa mai guardare dietro e, generosa come nessun’altra, si è regalata un’altra prova umiliante.
Uno, vista la situazione del primo tempo, ha pensato: ora la panchina interviene e cambia. Magari si aggiustano i reparti, si dà una sistematina alla squadra rendendola meno lunga e meno larga. Invece niente, almeno fino all’intervallo. Poi spazio a due punte e tanti saluti a Pastore e Nzonzi (due perle del mercato estivo del ds Monchi): Roma improvvisata, super offensiva, quindi non equilibrata, e a seguire quarto gol della Fiorentina ancora sfruttando l’ennesimo errore in fase di uscita.
Che povertà. Che tristezza. Non vi resta che vergognarvi. Tutti, nessuno escluso. La Roma è una squadra (squadra?) che non sa assolutamente difendere, che non sa cosa significa proteggere con tutta se stessa la propria porta. Solo nel 2019 ha beccato 12 gol in tre partite (media 4 a gara), un ruolino di marcia da “scapoli contro ammogliati”. E che quando attacca ha la forza d’urto di una libellula ferita. Una Roma che non sa giocare, in sintesi. Un solo aggettivo: indecente.
Resta da chiedersi una cosa: tutti remano dalla stessa parte, cioè dalla parte della Roma?A giudicare dalla partita di Firenze, no.
© RIPRODUZIONE RISERVATA