rassegna stampa

Un anno di braccio di ferro con la questura: «Confermata la linea dura sulle barriere»

Il calo degli spettatori per la Lazio è del 13%, per la Roma del 40%. Ieri il passo indietro su alcune misure, ma per Gabrielli, «la linea dura sulle curve divise non cambia»

Redazione

Il 30 agosto scorso all'Olimpico si giocava Roma-Juventus e il prefetto Franco Gabrielli sedeva sugli spalti. Andò in scena lo sciopero della Curva giallorossa: tifosi con le spalle al campo di gioco e cori non proprio teneri nei suoi confronti. Era stato appena deciso il piano per la maggiore sicurezza nello stadio, ricorda Alessia Marani su "Il Messaggero": curve divise in due, 1500 posti persi per tifoseria, barriere ancora più alte a separare i Distinti, prefiltraggi, niente più bandiere sulle transenne, multe per chi cambia posto sulle gradinate. Le curve tagliate in due debuttano il 13 settembre con Lazio-Udinese. Il silenzio dei tifosi è assordante.

A dicembre Gabrielli incontra James Pallotta, pure lui finito sotto il fuoco degli ultrà. Per il prefetto «le misure si possono anche rivedere, dipende dai tifosi». Questi sono “buoni” perché allo stadio non vanno più. I daspo lievitano a 255 nel 2015, nel 2014 erano stati 68. Il calo degli spettatori per la Lazio è del 13%, per la Roma del 40%. Ieri il passo indietro su alcune misure, ma per Gabrielli, «la linea dura sulle curve divise non cambia».