Due scritte apparse sui muri della città nella notte tra sabato e domenica. Destinatario delle minacce Morgan De Sanctis, l'ex portiere della Roma, poi passato a difendere le reti del Monaco in Francia, e ora voluto da Monchi come team manager a Trigoria, come scrivono Michela Allegri e Alessia Marani su Il Messaggero.
rassegna stampa
Ultrà contro De Sanctis: minacce sui muri
L'ex portiere giallorosso, oggi team manager, paga le dichiarazioni rilasciate alla Digos sui fatti di Roma-Fiorentina di Europa League 2015
Il richiamo al match perso con la Fiorentina per 3 a 0 il 19 marzo 2015, è chiaro. Erano gli ottavi di Europa League e i tifosi convocarono sotto la Curva alcuni beniamini: Totti, De Rossi, Iturbe e De Sanctis. Li riempirono di insulti e sputi, volarono bandiere e accendini. Per quell'episodio per molti scattò il daspo e per quattro, prima dell'estate, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per violenza privata.
Difronte alla Digos, i calciatori avevano minimizzato. Ma De Sanctis raccontò come erano andate le cose: "Abbiamo ricevuto insulti e subìto il lancio di oggetti. Pjanic venne colpito con un accendino. I tifosi ci hanno detto che a fronte dei sacrifici che loro sopportano, per quello che noi guadagniamo, con questi risultati non onoriamo la maglia". Non solo. "All'Olimpico sono stato pesantemente insultato, mi hanno gridato napoletano di merda e mercenario - aggiunse - mi sono sentito intimorito dalla veemenza con la quale i tifosi si sono rivolti a noi». Per gli investigatori, «solo De Sanctis è stato esaustivo nella narrazione". Per Morgan invece non è così.
Il portiere restò a Roma per un altro anno e mezzo e nei suoi confronti non vi furono minacce o intimidazioni, né cori avversi. Per questo le frasi apparse ora sui muri lo avrebbero colto di sorpresa.
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