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Il Messaggero

Pellegrini, ultima chiamata

Redazione
Pellegrini si gioca il futuro nelle ultime nove gare. L'assenza di Dybala potrebbe chiamarlo in causa anche in chiave derby

Ci risiamo. Per il terzo anno consecutivo, nel momento topico della stagione Dybala è stato costretto a fermarsi. Ed è un peccato, perché la continuità di prestazioni e rendimento che aveva trovato Paulo aveva contribuito alla folle rincorsa della Roma che ora, a 9 giornate dalla fine, è nel mischione delle sei squadre che si giocheranno l'ultimo posto in Champions.

Un copione già visto: era accaduto con Mourinho (23 giorni di stop prima della finale di Budapest dove la Joya fu costretta a saltare 6 gare di campionato, giocando appena 15 minuti nelle semifinali tra andata e ritorno con il Bayer); si è ripetuto con De Rossi (tra marzo e metà maggio quasi un mese ai margini saltando 4 partite di campionato, tra cui lo spareggio Champions con l'Atalanta - scrive Stefano Carina su Il Messaggero - e soprattutto il forfait nella semifinale di ritorno contro il Leverkusen quando rimase in panchina) e ora è il turno di Ranieri. Nella speranza di riaverlo il prima possibile, la domanda su come Ranieri potrà sostituirlo vien da sé. E tutto lascia pensare che il tecnico possa affidarsi di nuovo a Pellegrini. Lorenzo si è ristabilito dalla febbre che non gli ha permesso di giocare contro il Cagliari. La doppia esclusione con il Bilbao non gli è piaciuta ma ha capito ormai da tempo che rimuginare su quello che è stato non serve: deve pensare ad una partita alla volta, poi a fine stagione tirerà le somme insieme alla società. A Empoli, ad esempio, insieme a Koné, era stato il migliore in campo. Ed entrambi contro l'Athletic sono stati esclusi. Questo però è il suo momento.