Non arriverebbe a incatenarsi a Trigoria, come paventò nel 2014 Rudi Garcia davanti alla possibile (poi divenuta realtà due anni dopo) cessione di Pjanic, ma ci andiamo vicino. Giù le mani da Abraham. Mourinho non lo dice, ma provate a stuzzicarlo sull’argomento. Almeno sino a quando ci sarà lui, l’inglese rimane la pietra angolare del progetto tecnico. E poco importa che in Inghilterra si siano accorti che il ragazzo di Camberwell in stagione abbia segnato addirittura più di Kane (23 gol a 22), tanto da accostarlo costantemente al Tottenham o al Manchester United. Abraham rimane imprescindibile nel progetto dello Special. Volontà tecniche che per una volta s’incrociano anche con questioni economiche. A Trigoria infatti hanno inaugurato proprio con Tammy un nuovo modo di pagare le commissioni. Non più in un’unica tranche nel momento del trasferimento ma dilazionate nel tempo. E per Abraham la condizione è la permanenza: ogni 6 mesi scattano 400 mila euro che corrispondono al 10% del corrispettivo sul lordo dell’ingaggio (senza bonus). Tradotto: più il centravanti resta in giallorosso, più l’agente guadagna. Vien da sé che questo allontana almeno per i primi tempi le sirene di mercato. E se è vero che esiste una clausola che garantisce al Chelsea di poter esercitare un diritto di riacquisto nel 2023 per 80 milioni (previo l’ok del calciatore), viste le attuali vicissitudini dei Blues e del suo proprietario Abrahamovic, l’ipotesi appare quantomeno remota.
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Tutti pazzi per Abraham
Tammy rimane imprescindibile nel progetto dello Special One
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