«Al fine di preparare al meglio la gara di domenica e favorire la concentrazione, la squadra si fermerà presso il centro sportivo Fulvio Bernardini nelle serate di mercoledì, venerdì e sabato», recita il comunicato emesso ieri dalla Roma in merito al ritiro («Nessun ritiro», secondo il club), ipotizzato già sabato scorso al termine della partita in casa del Milan. Chi si aspettava una punizione («Nulla di punitivo», sostiene ancora la società) o comunque un provvedimento legato al ko di San Siro, e alla prestazione “inquietante” (cit. Sabatini) della squadra, è rimasto deluso. Alla Roma, nonostante tutto, non si ha voglia di calcare la mano nei confronti dei giocatori. Ecco perché la pittoresca soluzione scelta dalla società, tutto appare tranne che punitiva: ieri allenamento al mattino e poi tutti a casa; oggi seduta alle ore 18 e ninna a Trigoria; domani lavoro alle 9 e poi di nuovo tutti a casa (dopo cena, però), quindi ritorno al Bernardini nel pomeriggio di venerdì per il pernottamento; sabato allenamento alle 9 e poi giocatori e tecnico resteranno tutti insieme in ritiro per «ritrovare coesione», come filtra dalla società, in attesa della sfida di domenica sera contro l’Udinese. Una “clausura” soft, light e a giorni alterni.
rassegna stampa
Trovato l’accordo: scatta il ritiro a giorni alterni
Con Garcia contrario ad ogni forma di ritiro, appare evidente, al di là di ogni assicurazione che arriva dal management di Jim Pallotta, che allenatore e società siano arrivati ad un compromesso per gestire il post Milano
I CONTRASTI - Con Garcia contrario ad ogni forma di ritiro, appare evidente, al di là di ogni assicurazione che arriva dal management di Jim Pallotta, che allenatore e società siano arrivati ad un compromesso per gestire il post Milano. Riavvolgendo il nastro, forse è stato sbagliato parlare (annunciare?) di un ritiro già nell’immediato post partita (come non pensare ad una punizione?), con il risultato che tutto quanto è accaduto dopo ha il sapore di scelte in differita, mediate, discusse, apparecchiate. In realtà, ciò che interessa al tifoso della Roma è che la squadra batta l’Udinese: con due vittorie nelle prossime due partite, la Roma avrebbe la certezza aritmetica del secondo posto, e battere il romanista Andrea Stramaccioni sarebbe già un bel passo in avanti. Con tre gare su tre all’Olimpico (derby in trasferta, per il calendario), i giallorossi hanno un vantaggio importante nei confronti della Lazio, che potrà giocare in casa solo contro la Roma: non v’è dubbio, è chiaro, che il momento sia delicato e che ci sia bisogno della massima concentrazione, della totale coesione all’interno della squadra per centrare l’obiettivo. Coesione: un termine molto gettonato nelle ultime ore nelle palazzine di Trigoria. Che s’è un pò persa, dicono. Perché? Per colpa di chi? Nessuno si senta escluso, canterebbe il principe De Gregori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA