(Il Messaggero - M. Caputi) - Troppo forti. Questa l’estrema e semplice sintesi per spiegare la differenza tra le prime tre e il resto del gruppo. Le gare e i risultati di ieri non hanno fatto altro che evidenziare e acuire quello che è andato delineandosi giornata dopo giornata. I numeri, del resto, parlano chiaro. La Juventus ha ottenuto, con 11 vittorie consecutive, il record assoluto della sua storia, la Roma quello del maggior numero di punti, 44, al termine del girone d’andata in un campionato a 20 squadre. Anche il Napoli ha fatto tanto eppure è costretta a inseguire i giallorossi e vede molto lontana la formazione di Conte.
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Tre squadre giocano un altro campionato
(Il Messaggero – M. Caputi) – Troppo forti. Questa l’estrema e semplice sintesi per spiegare la differenza tra le prime tre e il resto del gruppo.
Con caratteristiche tecniche diverse e potenzialità economiche differenti queste tre squadre hanno segnato un solco profondo con il resto del campionato. La Juventus è al terzo anno di lavoro, si è addirittura migliorata, e tanto, in attacco con Tevez e Llorente. Il Napoli continua il percorso di crescita di questi anni con una squadra rafforzata e più matura. La Roma è quella che ha bruciato i tempi. Garcia ha totalmente ricostruito tecnicamente e psicologicamente la squadra. La società, dopo alcuni errori nei primi due anni, ha saputo correggere il tiro, dimostrando forza e lungimiranza sul mercato. Da una parte c’è da rallegrarsi per una lotta al vertice serrata e incandescente, dall’altra si evidenzia la crisi del nostro calcio con l’impotenza delle società medio piccole ma anche delle milanesi. Emblematico il crollo del Milan che, in vantaggio due a zero, è caduto miseramente sotto i colpi del Sassuolo e di quel Berardi, autore di quattro reti, che può far sorridere Prandelli, ora che il Mondiale di Pepito Rossi è in bilico.
Se questo è lo stato delle cose, la Juventus ha già vinto lo scudetto e sarà solo duello tra Roma e Napoli per il secondo posto? Tutto lascerebbe intendere che andrà così, eppure il calcio insegna che è troppo presto per sentenze definitive. C’è ancora tutto un girone da disputare e un calciomercato da concludere. Le incognite, in vista dell’esito finale, sono tre, come le contendenti. Gli scontri diretti incrociati tra loro, l’Europa League e la tenuta psicofisica.
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