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Tra le grandi di questa serie A la creatura di Mou è ancora bimba

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La squadra si è raffigurata in Abraham, che si fa sentire, ma più di un certo limite non arriva. Come lei

Redazione

L'orgoglio e la furia sono un guscio vuoto, se manca il risultato, scrive Andrea Sorrentino su Il Messaggero. E sfuma pure a Torino, anche di fronte alla peggiore Juve possibile: oltre questa, c'era solo la Primavera. Ma risale, e proprio la Roma le dà l'ultimo lasciapassare. Nel campionato in cui tutti sono nervosi e rissosi, Mourinho non si nega la sua parte allo Stadium, ma la Roma segna zero punti in classifica, è ancora una bambina tra i grandi. La Juve ha giocato nell'unico modo che conosce da un mese in qua, sporca e cattiva, difesona a cinque e giù a picchiare con perfidia, se serve. Al punto da arrivare all'enormità di due falli da rigore nel giro di un secondo, e la fretta di Orsato nel fischiarlo, in tempi di norma del vantaggio rispettata a lungo, rimane uno degli enormi punti interrogativi della serata di Torino. Misteri orsateschi, o dell'insondabile mondo arbitrale. La Roma invece non è un mistero, ha guardato negli occhi la Juve. Poteva specchiarsi in Zaniolo, che purtroppo si conferma di cristallo fuori, come lo è dentro; invece si è raffigurata in Abraham, che si fa sentire, ma più di un certo limite non arriva. Come lei. Mancano parecchi metri per arrivare.