Dopo lo strappo del week-end ieri Totti e Spalletti si sono rivisti sul campo di allenamento di Trigoria e, come evidenzia Ugo Trani su Il Messaggero, da professionisti anche con il sorriso, per non far pesare ulteriormente sulla squadra quello che era successo.
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Totti-Spalletti, il gelo oltre le apparenze
Non è più nemmeno necessario trasmettere all’esterno i segnali di pace. Quello che il tecnico e il capitano hanno voluto chiarire lo hanno spiegato in pubblico, lasciando alla platea i giudizi e le interpretazioni
Niente smancerie, per fortuna. Solo «Ciao» e «Come stai?». Non è più nemmeno necessario trasmettere all’esterno i segnali di pace. Quello che il tecnico e il capitano hanno voluto chiarire lo hanno spiegato in pubblico, lasciando alla platea i giudizi e le interpretazioni.
Si va avanti, come prima. Non, però, come se non fosse successo niente. Questo no.
Totti, e già prima di concedere l’intervista esclusiva alla Rai, si porta dietro ogni giorno il dubbio di che cosa (o chi) ci sia dietro l’atteggiamento di Spalletti che, in conferenza stampa, lo ha spesso svilito. Il «buongiorno e buonasera» per spiegare il rapporto con l’allenatore è direttamente collegato all’altra frase, sicuramente non offensiva ma indicativa: «Avrei voluto che certe cose me le dicesse in faccia».
A vuoto il tentativo di conciliazione di Sabatini: il ds ha invitato Francesco a salire nel suo ufficio per confrontarsi sulla situazione e al tempo stesso di rinunciare all’intervista. Richiesta respinta.
Ormai si sente la riserva della riserva. Allora meglio sfogarsi, unico modo per cercare di arrivare alla verità nascosta: il capitano si chiede perché Lucio si stia comportando così dal giorno del suo arrivo. E si augura di non scoprire che sia stato armato proprio dalla proprietà Usa o dal management italiano. Lo chiederà ad inizio marzo direttamente a Pallotta.
Il capitano non vuole credere che siano ancora le scorie del feeling scomparso al momento dell’addio di Spalletti nel 2009.
Il club sposa alla lettera la linea dell’allenatore che ha ridimensionato il ruolo di Francesco: «Io gliel’ho detto: se vuoi giocare devi sapere che non ti regalo niente». Baldissoni spinge per l’addio al calcio e non alla Roma: meglio che resti a Trigoria, fuori diventerebbe scomodo. Pallotta, invece, è stato relazionato sulla vicenda che ha fatto il giro del mondo. Lo hanno informato a modo loro, inviando al presidente i commenti di tutti quei tifosi che hanno preso le distanze dal capitano e si sono schierati con il tecnico.
Si discute sul futuro di Francesco, ma non è passata inosseravata la risposta che ha dato Spalletti sulla conferma di Dzeko. Lucio ha preferito parlare di se stesso: «A giugno nemmeno so se ci sarò io, per cui…». L’accordo siglato con la Roma non è stato mai ufficializzato dal club. A quanto pare la firma attuale è per un legame di 6 mesi più 12.
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