rassegna stampa

Totti, festa fatta in casa

Gli applausi al capitano della Roma sono arrivati prima degli auguri: mercoledì sera, al Tardini, li ha strappati al pubblico parmense dopo un paio di numeri di alta classa, compreso l'assist per il gol di Ljajic.

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«Mi piacerebbe fare un regalo a tutti. Se dovessi giocare...». Francesco Totti crea la giusta suspence. Vorrebbe interrompere il digiuno, anche se non promette niente: ancora non sa se partirà titolare domani contro il Verona. Il maxi turnover, novità stagionale di Rudi Garcia, gli ha negato già 2 gare su 5. Ma il capitano spera proprio di esserci: per la prima volta potrebbe festeggiare all’Olimpico il suo compleanno. Gli è successo in trasferta, senza mai vincere: nel 2006, con Spalletti in panchina, non bastò il suo rigore al Mestalla e il Valencia, con Angulo e Villa si prese il successo in Champions; nel 2009, allenatore Ranieri, preparò nel finale l’assist per De Rossi che replicò, al Massimino contro il Catania, a Morimoto.

«Credo che si siano stufati di farmi gli auguri, di dirmi le stesse cose» scherza davanti alle telecamere di Roma tv. Domani conterà fino a 38 anni. E 26, dal 1989, li ha vissuti con addosso i colori della squadra del cuore. «Quello che mi scrive mi fa piacere: sono frasi e parole sempre istintive. Cristian e Chanel, invece, mi hanno detto di aver pronto un grandissimo regalo». Altra suspence. Da unire all’iniziativa su Twitter: #AuguriCapitano. Il miglior messaggio andrà sui led dell’Olimpico.

QUESTIONE DI MIRA -  Gli applausi sono arrivati prima degli auguri: mercoledì sera, al Tardini, li ha divisi con l’altro regista offensivo della Roma. Totti inventa l’assist per Ljajic, Pjanic la punizione da tre punti. «Miralem è il nostro piccolo principe. Mi è sempre piaciuto, ho un debole, per come gioca e per il rapporto che ho con lui». Francesco era uscito e anche per questo sul pallone si è presentato il bosniaco. Che da quando è in Italia, dal 2011, con 6 punizioni trasformate, è salito sul podio degli specialisti. Da terzo, dietro a Pirlo e Lodi.

GRUPPO DA VERTICE -  «Siamo partiti anche quest’anno con il piede giusto: quattro vittorie su quattro in campionato. Come tutti si aspettavano da noi. Abbiamo un rosa competitiva grazie agli ottimi acquisti fatti dalla società e siamo convinti di poter fare grandi cose. Gli obiettivi sono importanti: scudetto, Champions e Coppa Italia. Noi ci siamo. Ovunque». Totti avverte subito la Grande Rivale: «La Juve non ha venduto e anzi si è rinforzata: resta la squadra da battere. Noi siamo la seconda... Ma nel nostro spogliatoio sappiamo bene di avere grandi potenzialità. Nello scorso campionato abbiamo mollato e c’è stata troppa differenza. Cercheremo di diminuirla. Anzi, di allungarla. Piazzandoci davanti, però. Dietro a noi e ai bianconeri, metto l’Inter». Dall’Italia all’Europa: «La musica della Champions è sempre emozionante. E qui di più. Speriamo di sentirla a lungo. Sinceramente non pensavamo di fare subito cinque gol. Di fronte avevamo i campioni di Russia. Noi sappiamo imporre sempre il nostro gioco, ma in campo è stato più semplice del previsto. Real e Chelsea hanno più chance, ma noi cercheremo di dare il meglio e di fare bella figura, contro ogni avversario. Nel calcio non si sa mai»