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Totti: ”De Rossi parafulmine. E rischia di fare la fine di Mourinho”

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L'ex capitano della Roma: ''Daniele capro espiatorio se non porta i risultati. Il mercato? Un miscuglio. Avrei speso in altro modo. Non arrivare in Champions sarebbe un fallimento''
Redazione

Francesco Totti si è concesso ad una lunga intervista ad Alessandro Angeloni e Stefano Carina su Il Messaggero.

Quel maledetto tempo pronunciato il 28 maggio del 2017, sette anni dopo è sempre maledetto oppure si è un po' abituato a non essere più protagonista senza calcio?

“Rimarrà sempre maledetto. Una volta che smetti, poi cambia totalmente la visione della vita. Cambiano le abitudini, il campo di calcio, la percezione del divertimento. Adesso vivo con altri pensieri, inseguo altri scopi. Come ho sempre detto, c'è un inizio e una fine, perciò è giusto così”.

Ma perché Totti non è nella Roma? Che cosa c'è di sbagliato in lei?  “Non lo so, forse troppa lealtà, eccessiva sincerità. Forse sono una figura ingombrante”.

Con De Rossi sareste una bella coppia.

“Con Daniele non ho mai avuto problemi. Per lui non darei una mano, ma un braccio, per farlo stare bene e tranquillo”.

Le piace questa Roma che sta nascendo?

“Ancora non l'ho capita sinceramente. Alla fine è stato un miscuglio di giocatori, chi prima, chi dopo, alla fine sono stati presi quattro calciatori insieme”.

È la volta buona per arrivare in Champions?

“Vedendo le spese folli che ha fatto sul mercato, la Roma deve arrivarci, per forza”.

Altrimenti rischia di diventare un parafulmine.

“Daniele è il parafulmine. E chi ci rimette è lui. Però, ripeto, fortunatamente è uno che conosce tutto e tutti”.

Così non rischia di diventare il nuovo Mourinho?

“Certamente, anche se in questo momento è l'unico che può fare l'allenatore a Roma. Ma torniamo al solito discorso, se c'è la società forte che esce allo scoperto e parla chiaro sugli obiettivi, allora è tutto tranquillo. In questo modo la piazza sa tutto. Invece ora la colpa, nel caso le cose non dovessero andare bene, ricadrebbe tutta su Daniele. E quello che è accaduto a Mourinho, perché José ci metteva la faccia. Però nessuno lo aiutava”.