«E' come un pugno di Tyson». Totti parla con la voce bassissima. Roca e spenta. Non fatica, però, a raccontare la sua grande amarezza, anche perché, dopo le giocate in campo, tira fuori dal cilindro la frase ad effetto. Rende benissimo l'idea quello che sta provando. Nel suo stomaco quel gol nel reucupero fa malissimo, il cross che Astori e De Sanctis hanno lasciato passare e che nasce dalla gestione sbagliata del pallone da parte di Strootman. «Credevo che fosse la notte perfetta, il mio gol e la vittoria, la qualificazione ormai quasi sicura. Fa male prendere una rete così». Diversi giallorossi, nel finale, si sono addormentati. Il capitano chiarisce: «Stare a colpevolizzare non è da me. L’unica cosa che abbiamo sbagliato è stata la gestione della palla. Una grande squadra deve farlo meglio e da quel pallone perso abbiamo subito quel mezzo cross-mezzo tiro e purtroppo il gol».
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Totti: “E’ come aver preso un pugno da Tyson”
«Non mi piace pareggiare così». Garcia ammette che il gol di Berezutski ha rovinato tutto. A cominciare dalla prova della Roma.
DELUSIONE FINALE - «Non mi piace pareggiare così». Garcia ammette che il gol di Berezutski ha rovinato tutto. A cominciare dalla prova della Roma. Che nel finale ha perso la sua identità. L'allenatore giallorosso ha evidenziato gli errori dei suoi giocatori (mentre il dg Baldissoni nella notte cercava di tirare su il morale al gruppo: «Non è un dramma»). «Quando non facciamo il secondo gol - ammette il tecnico - poi è possibile prendere gol così. Nel senso che arriva la punizione, perché non siamo riusciti a chiudere la partita. E anzi, negli ultimi minuti, siamo rimasti troppo nella nostra area. E' vero che i tre punti ci avrebbero avvicinato agli ottavi, ma il futuro è ancora nelle nostre mani». Il pari proprio non lo accetta: «A parte l’uscita di Morgan su Doumbia nel primo tempo non mi ricordo il Cska pericoloso. Noi, invece, abbiamo costruito quelle due occasioni da rete nella ripresa. In assoluto un pareggio fuori casa non è mai male. Se subisci il gol negli ultimi secondi di gioco, però, qualche rimpianto te lo porti a casa». Difende la scelta di Strootman, inserito nel finale. «Lui deve giocare per ritrovare il ritmo della competizione. Dopo abbiamo messo anche Pjanic per tenere la palla. Ma abbiamo sbagliato ad abbassarci troppo. Il Cska è stato bravo a spingere nella ripresa. Il nostro non era un atteggiamento tattico previsto nell’intervallo, abbiamo cercato di rimanere con la linea difensiva alta». Nella notte della chance sprecata, tira fuori tutto il suo orgoglio: «Tutti, al momento del sorteggio, hanno detto che eravamo ospiti in questo gruppo. e invece ci giocheremo la qualificazione nella sesta partita. E' veramente fantastico per noi». Prima della gara avrebbe accettato il pari. Adesso non più. «Perché noi giochiamo sempre per vincere, è successo pure qui a Mosca. E non faremo calcoli nemmeno contro il City. Entreremo in campo solo pensando al successo».
ORGOGLIO E RABBIA - «Non provate a prendervela con me!». De Sanctis urla anche davanti alle telecamere. Non accetta di passare come il responsabile per il mancato successo, anche se nell'ultima azione la sua risposta non è sembrata all'altezza della situazione. «La premessa è che quella situazione non doveva esistere. Al novantaduesimo e cinquanta secondi non può esistere una situazione del genere, dovevamo avere palla noi. Se mi volete tirare in mezzo su questa cosa qua mi arrabbio parecchio, perché non c’entra la reattività e avevo tre difensori davanti. Avrei potuto protestare per il fuorigioco ma era troppa l’amarezza. Se Dzagoev ha toccato il pallone era da annullare. E comunque l'attaccante del Cska era sulla traiettoria». Il portiere giallorosso non si dà pace. E racconta: «Fortunatamente ci sono le registrazioni audio dove dico di salire. Quando sei così non puoi fare nient’altro che aspettare che il pallone sia il più vicino possibile e cercare di deviarlo, ma vabbè…. Sono abituato a parlare della prestazione della squadra. Peccato non aver vinto. Ora andiamo con la convinzione di poter fare risultato pieno tra due settimane contro il Manchester City».
VIVA LA SINCERITA' - Florenzi scuote la testa: «Una beffa tremenda. E ce la siamo quasi meritata perché nel secondo tempo siamo stati dietro e non è stata la Roma del primo tempo che avrebbe chiuso la gara tre a zero. Non abbiamo saputo tenere il pallone e non siamo stati corti». E' già agli ottavi, invece, la Primavera di Alberto De Rossi: 2 a 0 contro il Cska qui a Mosca (gol di Di Livio e Verde su rigore).
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