Durante la cena con alcuni amici domenica sera, al momento di tagliare una maxi torta, Francesco Totti, ripreso da una marea di telefonini, si lancia in un (mini) discorso. Niente lettera, stavolta, ma ci siamo vicini, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero. "La lettera mica è finita, manca un punto. Staltranno continuo. Continuo, continuo.... Non so dove, ma continuo...". E giù applausi. Da quel momento è (ri)partito il tormentone: che farà Totti da grande? Davvero continuerà a giocare? E dove, se mai?
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Totti gioca ancora con il suo futuro
Prima dichiara "Non so dove, però continuo", poi precisa: "Era soltanto una battuta". Ma dagli Usa lo corteggiano. Se resterà alla Roma sarà il vice presidente della società
Nel pomeriggio Totti ha chiarito che il (mini) discorso al ristorante della sera prima era sostanzialmente una battuta. Ma, aggiungiamo noi, anche la conferma che lui si sente ancora un calciatore. Nonostante l'età e il saluto struggente alla Roma. Questo significa che se gli arriverà un'offerta indecente la prenderà in considerazione. Dall'estero, ovviamente. Già, ma arriverà? Ieri, il sito della rivista La Roma ha scritto che Totti ha già firmato per il Miami, la squadra allenata da Alessandro Nesta, seconda divisione Usa, con un blitz del presidente Riccardo Silva, ma nessuno del clan del Capitano ha confermato l'indiscrezione. Al di là di lacrime e battute il futuro del Capitano sembra a Trigoria.
Il ds Monchi quotidianamente gli manda messaggi inequivocabili e nelle prossime ore, ripartito Jim Pallotta, i due avranno l'incontro decisivo. Monchi lo vorrebbe al suo fianco per crescere e per far crescere Eusebio Di Francesco, amico fraterno di Totti e prossimo allenatore della Roma. Gli verrà offerto un ruolo da dirigente operativo, non da gagliardetto, a contatto con la squadra. Una soluzione che stuzzica Totti, che si vede vice presidente (come Javier Zanetti all'Inter e Pavel Nedved alla Juve), ma per accettarla deve smetterla una volta per tutte di sentirsi ancora calciatore. Francesco, intanto, è stato inserito in un amen nella Hall of Fame (strano...) della Roma con una decisione diretta della dirigenza.
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