rassegna stampa

Tor di Valle bocciata la variante

Il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle suscita «ancora molta insoddisfazione», fanno trapelare dal Campidoglio. Il vero ostacolo si chiama «interesse pubblico dell’opera», condizione indispensabile per il sì del Comune.

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Niente da fare: sul progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle c’è «ancora molta insoddisfazione», fanno trapelare dal Campidoglio. La variante presentata ieri mattina dal costruttore Luca Parnasi per aggirare il «no» della Regione al ponte che sarebbe dovuto passare sull’area protetta della Tenuta dei Massimi non convince. Il vero ostacolo si chiama «interesse pubblico dell’opera», condizione indispensabile per il sì del Comune.

Tanti, decisamente troppi i problemi ancora affastellati sul tavolo: viabilità insufficiente, trasporti assenti, assetto idrogeologico dei terreni circostanti a rischio ma soprattutto quel milione di cubature previste nell’area di Tor di Valle. E le soluzioni sembrano al di là da venire: la situazione è in bilico. Al punto che venerdì Ignazio Marino sacrificherà parte della propria vacanza - sarebbe dovuto atterrare il giorno prima a Philadelphia con la figlia - per incontrarsi a New York con il presidente della Roma James Pallotta. Dalla Capitale partiranno anche l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo e, molto probabilmente, il costruttore Parnasi. Da una parte del tavolo dunque i partner dell’impresa; dall’altra, l’amministrazione. In mezzo una partita in cui sarà impossibile, questa volta, bluffare. Il vertice nella Grande Mela, infatti, sarà di vitale importanza per il controverso progetto dell’ «ecomostro» di Tor di Valle - come è stato definito dagli ambientalisti. «Senza fare drammi - ragionano a Palazzo Senatorio - o si troverà un’intesa sulle nostre richieste o rischia di saltare tutto il tavolo». Anche perché la dead line, dopo l’integrazione depositata ieri mattina negli uffici dell’Urbanistica, si è spostata solo di una settimana. Non più entro il 27 agosto, bensì prima del 3 settembre il Comune, con una delibera di giunta, dovrà valutare l’eventuale «interesse pubblico» del progetto. Al netto di una serie di prescrizioni che sembrano scontate dopo i primi passaggi a vuoto, densi di paletti e niet, emersi nella conferenza dei servizi di fine luglio. E così più il tempo scorre, e più i dubbi diventano sostanziosi e rotondi. 

L’INTEGRAZIONE -  Dopo il no della Regione alla costruzione di uno svincolo nell’area protetta della Tenuta dei Massimi per collegare così la Roma-Fiumicino all’asse viario di Tor di Valle, Parnasi ha presentato l’ipotesi B. Ha aggirato al contrario i paletti della Pisana: vuole ampliare la rotatoria del Parco dei Medici, già esistente, a partire dal sottopasso. Il costo è stimato intorno ai 93 milioni di euro, 12 in più rispetto allo svincolo stoppato dalla Regione. «Non basta: il problema della viabilità rimane ed è più complessivo», dice Federico Rocca, responsabile enti locali FdI. E dall’XI Municipio il capogruppo di FI Marco Palma spiega: «Un ponte che dovrà collegare via della Magliana con l'Eur è già previsto leggermente più ad ovest». 

I «NO» -  I problemi legati alla viabilità sono però più complessivi, a partire dal potenziamento della ferrovia Roma-Lido, passando per il prolungamento della Metro B fino a Muratella. Tutti argomenti che l’assessore ai Trasporti Guido Improta ha bene in mente e per i quali continua a sensibilizzare il collega Caudo il più possibile. Legambiente, con il vicepresidente nazionale, Edoardo Zanchini, torna all’assalto: «Non si può pensare che cinquantamila romani prenderanno l’auto per andare allo stadio, così come è inconcepibile che intorno all’impianto nasca un milione di metri di cubi di cemento». «Questo piccolo cambiamento alla viabilità - aggiunge la numero uno dell’associazione Italia Nostra, Mirella Belvisi - non cambia l’impronta del progetto: il meccanismo delle compensazioni edilizie, più opere pubbliche più palazzi, rimane una speculazione».