«Adesso i giochi sono finiti», ha annunciato ieri il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.«Basta chiacchiere». Stamattina infatti si riunirà per la prima volta in Regione la Conferenza dei servizi sul progetto Tor di Valle, l'operazione calcistico-immobiliare finita nel mirino delle principali organizzazioni ambientaliste e dell'Istituto nazionale di Urbanistica. È in questa sede che la Pisana punta a stanare il Campidoglio a trazione M5S, che votò contro al progetto quando era all'opposizione di Ignazio Marino e che ora invece annovera nella sua giunta alcuni tra i più convinti sostenitori dell'intervento voluto da James Pallotta e dal costruttore Luca Parnasi, a partire dall'assessore all'Urbanistica Paolo Berdini.
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Tor di Valle, sul progetto è scontro con la Regione: il Comune decida che fare
Oggi aprirà la Conferenza dei servizi sul progetto Tor di Valle: si potrà prendere una decisione sulla realizzazione del progetto o meno massimo entro il 6 febbraio 2017
Dopo mesi di attesa, la Conferenza che si apre oggi dovrà decidere se approvare o mettere la parola fine al progetto. Con tempi contingentati: la dead line per prendere una decisione, secondo la legge, è il 6 febbraio 2017, come scrive De Cicco su Il Messaggero.
Giocando d'anticipo, ieri Zingaretti ha presentato il portale web dove verrà riversato tutto il materiale sullo stadio e sul complesso di alberghi, uffici e negozi che dovrebbe nascerci accanto. Il governatore si è rivolto al Comune senza giri di parole: «Adesso ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. In queste settimane abbiamo sentito tante opinioni, ma se Roma Capitale vuole cambiare il progetto presenti atti amministrativi». Anche perché, ha spiegato l'assessore regionale all'Urbanistica Michele Civita, per avallare eventualmente il progetto «il Comune dovrà votare una variante urbanistica, prima che la Regione dichiari conclusa la conferenza». E oltre alla variante «Roma Capitale dovrà votare anche una convenzione con il soggetto proponente».
Per il momento i pentastellati provano a tergiversare sui tempi. E a rinviare il momento della decisione. «Entro dicembre dovremo riesprimerci in Consiglio per confermare o meno l'interesse pubblico», ha detto ieri la presidente della Commissione urbanistica Donatella Iorio. Il progetto, in ogni caso, «va rivisto con meno cubature».
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