rassegna stampa

Tor di Valle, l’ok slitta. Scontro aperto sul ponte: “Non paghino i cittadini”

I tecnici hanno chiesto ancora tempo per esaminare tutte le criticità del progetto dello stadio della Roma

Redazione

La fumata della Pisana è ancora grigia. Atteso per ieri, il verdetto della conferenza dei servizi su Tor di Valle non arriverà prima di giovedì. I tecnici hanno chiesto ancora tempo per esaminare tutte le criticità di questo progetto, come scrive Lorenzo De Cicco su Il Messaggero.

Nel mirino delle polemiche, nelle ultime 24 ore, è finita la decisione del governo di finanziare con soldi pubblici il “Ponte di Traiano”. Dopo il taglio parziale alle cubature-record, il collegamento era rimasto senza coperture economiche e alla fine, per sbloccare l’impasse, il ministro dello Sport, Luca Lotti, si è sentito col collega dei Trasporti, Graziano Delrio, arrivando alla conclusione che dell’opera si sarebbe fatto carico lo Stato. Una mossa mal digerita perfino da un pezzo del Pd romano. Il presidente della Commissione Trasparenza del Campidoglio, Marco Palumbo, ha detto chiaro e tondo che "per lo stadio della Roma le opere a favore dei privati se le devono pagare loro"; una linea condivisa da una pattuglia di ex consiglieri democratici, quelli che nella passata consiliatura inserirono il Ponte di Traiano tra le infrastrutture da far pagare ai proponenti. La spaccatura è venuta a galla ieri. Mentre l’ex candidato sindaco Roberto Giachetti ringraziava Lotti e Delrio per i fondi concessi, l’ex capo gruppo Fabrizio Panecaldo, insieme agli ex consiglieri Cecilia Fannunza, Dario Nanni, Giovanni Paris, Maurizio Policastro, Erica Battaglia e Antonio Stampete, bocciava la scelta del governo.

Il fronte contrario all’intervento dello Stato è piuttosto nutrito. E va dai cittadini del Comitato "Difendiamo Tor di Valle dal Cemento” al Wwf, che definisce questa operazione "fallimentare sotto il profilo economico, sociale, territoriale e ambientale", ai Verdi che bollano come "una balla il pubblico interesse a questa mastodontica variante al Piano regolatore".