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A Trigoria, portieri all'altezza di Mile Svilar, da quando Alisson è stato ceduto al Liverpool, non se ne sono visti. Da Olsen a Pau Lopez e fino a Rui Patricio, nessuno ha fatto rivivere le stesse emozioni del brasiliano, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. Finché il serbo di origine belga è sbocciato definitivamente entrando nell'olimpo dei grandi portieri. Ciò che è riuscito a fare nella stagione in corso, e in parte di quella precedente, sarà determinante per il proseguo della sua carriera. L'adeguamento è necessario perché attualmente guadagna circa 1 milione l'anno. È il salario più basso della rosa, percepisce meno di Rensch e Abdulhamid che sono stati tutt'altro che decisivi. Il nodo da sciogliere, dunque, non riguarda principalmente l'aumento di ingaggio o la clausola rescissoria ma il premio da versare al procuratore alla firma. La richiesta è di quattro milioni l'anno bonus inclusi, posticipando la scadenza, che ad oggi è al 2027. A Trigoria fanno resistenza, provano a trattare consapevoli che l'offerta irrinunciabile potrebbe arrivare da un momento all'altro. Discorsi che saranno posticipati a fine stagione, per adesso il serbo sta dimostrando di essere uno dei calciatori più decisivi della Roma.
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